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DI SAN GIUSEPPE Benedetto

04 gennaio 1847 - 15 ottobre 1906 Nominato il 10 ottobre 1892 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori! [...]
Un'altra perdita, dolorosa quanto inaspettata, dobbiamo deplorare: quella del carissimo nostro collega senatore Emanuele Benedetto Di San Giuseppe; che, non ancora sessantenne, morì il 15 ottobre a Torino, dove (sentendosi poco bene) si era trasferito per non riuscire di peso all'onorevole senatore Medici, di cui era ospite alla Mandria.
Nato ad Alcamo il 4 gennaio 1847, fu deputato per ben quattro legislature: prima di Partinico, poi di Trapani. Fedele amico di Francesco Crispi, per le sue doti di perfetto gentiluomo egli era benevisto ai colleghi di ogni partito. Nominato senatore il 10 ottobre 1892, fu tosto eletto segretario nell'Ufficio di Presidenza: ufficio che già per molti anni aveva coperto alla Camera, e che esercitò sempre con scrupolosa diligenza, con la più gentile amabilità di modi. Fu pure eletto a cariche importanti in civiche amministrazioni.
Schermidore appassionato ed espertissimo, benché da lungo tempo non avesse più partecipato direttamente ad alcuna partita d'onore, prestava di buon grado la desiderata opera sua in questioni cavalleresche; e, col fine suo tatto, con la cordiale delicatezza delle maniere, egli riescì più d'una volta ad evitare duelli, inducendo le parti ad una conciliazione, che in molti casi appariva impossibile.
Del suo tratto signorile, cortese e conciliante, che lo facevano caro a quanti l'avvicinavano, non occorre ch'io dica: noi tutti ne eravamo testimoni ogni giorno.
Carissimo Di San Giuseppe! Io, che ti aveva continuamente vicino, che ad ogni istante aveva occasione di conoscere e di apprezzare le preziose tue doti, oh come sento al vivo la tua mancanza!
Salendo a questo seggio, non vedrò più il tuo volto sorridente e simpatico; non sentirò più le tue osservazioni saggie ed argute, gli amichevoli ed assennati tuoi consigli!
Pur troppo è legge inesorabile quaggiù che, tosto o tardi, venga per tutti il momento della separazione! Ma il ricordo mesto ed affettuoso del carissimo collega ed amico Di San Giuseppe, vivrà sempre soave nel mio cuore, come nel cuore di tutti noi. (Approvazioni). [...]
TITTONI, ministro degli affari esteri. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
TITTONI, ministro degli affari esteri. Rinnovando all'illustre Presidente l'espressione di dolorosa simpatia per l'immensa sventura che l'ha colpito, io mi associo a nome del Governo alle nobili parole che egli ha pronunciato per commemorare i senatori Chinaglia, Serafini, Longo, Arrigossi, Fusco, Cantoni, Frisari e Di San Giuseppe. [...]
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il senatore Vischi.
VISCHI. Anche oggi possiamo dire che il lutto del Senato è lutto della patria. Gli uomini eminenti, che commemoriamo, ebbero tanta parte nel risorgimento italiano o tante altre benemerenze da poter dire che la loro dipartita fu sentita e sarà sempre deplorata, come da noi, da tutta l'Italia nostra. [...]
Come non sentire nell'animo la perdita di Benedetto Di San Giuseppe, che a ciascuno di tutti noi sembrava particolarmente amico intimo, direi quasi fratelli; tanta egli sapeva ispirare il sentimento della cordialità vera, tanto egli seppe mantenersi sempre signorile, sempre cavalleresco e sempre fraterno?
[...]
Ed è per lui [Frisari], come per tutti gli altri, che proporrei fosse inviata alle famiglie derelitte ed ai paesi che ebbero l'alto onore di dar loro i natali, l'espressione di condoglianza da parte del Senato. (Bene).
PRESIDENTE. La Presidenza ha già così provveduto prevenendo il desiderio dell'onorevole Vischi.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 27 novembre 1906.