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DI MARCO Pietro

03 novembre 1831 - 15 settembre 1904 Nominato il 14 giugno 1900 per la categoria 09 - I primi presidenti dei Magistrati di appello provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori! Duolmi dover cominciare il mio ufficio dalle dolenti note.Ma pur troppo è ben raro che durante un periodo, anche non lungo, d'interruzione dei nostri lavori, non si abbiano a deplorare perdite dei nostri colleghi. [...]
Il 15 settembre 1904 si spense in Roma un'altra vita operosa: quella di Pietro Di Marco, nato a Palermo il 3 novembre 1831.
Da giudice mandamentale egli percorse grado per grado tutta la carriera della magistratura, ora quale ufficiale del pubblico ministero, ora quale magistrato giudicante, presidente di sezione alla Corte d'appello di Palermo e di Roma, e poi primo presidente di quelle di Messina e di Catania; terminò i lunghi suoi servizi di magistrato col grado di primo presidente onorario di Corte di cassazione.
Nominato senatore il 14 giugno 1900, fu in quest'Aula che io lo conobbi.
Avendo avuto la fortuna di lavorare con lui in varie commissioni, ebbi sempre ad ammirare l'acutezza del suo ingegno, ed una soda dottrina; la quale, lungi dal soffocare l'intuito del senso pratico, non faceva che rafforzarlo. Ogni suo avviso era esposto con una modestia ed una serenità di mente, che rivelava una coscienza dignitosa e retta, congiunta a grande mitezza d'animo e bontà di cuore.
Onore a Pietro Di Marco!
[...]
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. A nome del Governo mi associo al dolore del Senato per le perdite gravissime che ha subito durante questo periodo di chiusura dei suoi lavori.
Quando si pensa al tesoro di patriottismo, di sapienza e di valore che il paese ed il Senato hanno perduto con la scomparsa di questi uomini non si può a meno di essere compresi da un senso di profonda mestizia.
Io auguro che la nuova generazione possa darci uomini che per patriottismo, per valore e sapienza possano equivalere a quelli dei quali oggi piangiamo la perdita. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 3 dicembre 1904.