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DI CAMPOREALE Paolo

26 aprile 1852 - 30 aprile 1918 Nominato il 10 ottobre 1892 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Signori senatori! Dolore si aggiunge a dolore. Ancor calde sono le lagrime del Senato per la perdita del senatore Gatti Casazza, che giunge notizia di quella del senatore di Camporeale, morto ieri sera in Roma. È scomparsa una delle figure più assidue e zelanti di questo consesso. Nato era in Napoli il 26 aprile 1852 da padre palermitano e dalla nobile famiglia ereditò il titolo di principe. Nella giovinezza coltivò l'ingegno agli studi e sotto la guida di Marco Minghetti, coniuge in seconde nozze della madre, presto entrò alla vita pubblica, che dapprima dedicò alla diplomazia, poi alla politica parlamentare.
Rappresentò il 2° collegio di Siracusa nelle tre legislature XV, XVI e XVII; fu alla Camera operoso, e partecipò alle discussioni, bene ascoltato, specialmente in argomento di politica estera. Con amore si occupò continuamente della Sicilia; e fu presidente del Comitato della esposizione palermitana.
Fu portato al Senato da nomina del 10 ottobre 1892, ed è stato anche fra noi, come lo fu alla Camera, nel pregio che ne fa sentire grave la perdita. (Bene).
GAROFALO. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GAROFALO. Alle belle parole dell'illustre Presidente aggiungo l'espressione del mio rimpianto, non solo come antico amico, ma anche come rappresentante, della Consulta araldica di cui il principe di Camporeale era da molti anni autorevole membro, e in quest'ultimi tempi, Vicepresidente.
Il principe di Camporeale era l'esempio dell'unione, nella stessa persona, della aristocrazia della nascita con quella della cultura. Nella lunga sua vita parlamentare non venne mai meno la sua attività dedicata a tutte le questioni di alto interesse nazionale, ciò che, come ha detto il nostro onorevole Presidente, non gli faceva mai dimenticare quelle che riguardavano in particolare la sua terra natia: tutti noi ricordiamo le sue parole pronunziate qui non è molto in favore dell'industria e dell'agricoltura della Sicilia.
Egli sapeva portare nelle discussioni una nota giusta e moderata; ed è degno di particolare menzione un suo discorso nel memorabile dibattito che vi fu in quest'Aula su di un progetto di riforma del Senato.
II vuoto del seggio che egli occupava qui è assai doloroso per i suoi amici, e la sua scomparsa è grave perdita per questa Assemblea. (Bene).
DI TRABIA. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DI TRABIA. Mi associo alle nobili parole pronunciate dal nostro onorevole Presidente e dal senatore Garofalo in memoria dell'amico senatore di Camporeale.
Come il nostro Presidente ha ricordato, egli per vari anni fece parte della diplomazia e poi fu deputato al Parlamento, ed ora da lunghi anni faceva parte del Senato del Regno. In tutti i pubblici uffici egli portò zelo, intelligenza e fede. Malgrado che egli non fosse nato in Sicilia e non ci avesse passato gli anni dell'adolescenza e della gioventù, nei quali pure si formano quei vincoli che poi durano per tutta la vita, egli per la Sicilia e per la città di Palermo aveva una forte affezione ed a tutte le questioni siciliane s'interessava con amore e singolare competenza.
Nel 1891 fu presidente del Comitato della esposizione nazionale che ebbe luogo a Palermo e si può dire che egli fu l'anima di quel Comitato e lavorò moltissimo per la buona riuscita di quella mostra, che giovò meglio a far conoscere la Sicilia al continente e dare incremento alle nascenti industrie siciliane.
Pochi anni dopo fu sindaco di Palermo, ma per molteplici ragioni la sua sindacatura fu breve, ed io credo che per il Comune di Palermo sarebbe stato bene che fosse stata più lunga, poiché si dimostrò amministratore integro, coscienzioso ed energico.
Uomo di parte e uomo di carattere, certamente si poteva da lui dissentire, ma oggi nell'ora triste della sua prematura quasi, improvvisa scomparsa, malgrado qualunque dissenso antico o recente, il mio commosso pensiero rievoca le sue virtù, le sue benemerenze e i lunghi anni di cordiale amicizia.
Rivolgo alla sua memoria un affettuoso reverente saluto e alla famiglia le espressioni del più profondo, sincero compianto.
Prego la Presidenza ed il Senato di esprimere le nostre condoglianze alla famiglia dell'illustre estinto e alla città di Palermo. (Approvazioni).
SONNINO SIDNEY, ministro degli affari esteri.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SONNINO SIDNEY, ministro degli affari esteri. Anome del Governo, mi associo alle nobili parole pronunciate dall'illustre Presidente ed al compianto del Senato per la perdita dolorosa dell'illustre senatore principe di Camporeale. (Bene).
PRESIDENTE. Sarà adempito al desiderio espresso dal senatore Di Trabia che è condivisa da tutto il Senato.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 22 novembre 1918.