senato.it | archivio storico

DI CAMPELLO* Pompeo

15 febbraio 1803 - 24 giugno 1884 Nominato il 20 gennaio 1861 per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato e per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Umbria

Commemorazione

 

Sebastiano Tecchio, Presidente
Signori Senatori! Debbo darvi il mesto annunzio che l'altro ieri è mancato ai vivi nella sua natale città di Spoleto, il nostro Collega conte Pompeo di Campello.
Era nato il 28 [sic] febbraio 1803. Gli piacquero le buone lettere. Amò sopra ogni cosa la patria.
Nel 1848, scoppiata la prima guerra della indipendenza, si ascrisse al corpo che da Roma mosse alla volta del Po e delle provincie venete sotto gli ordini del generale Giovanni Durando. Quindi prese parte alle battaglie di Vicenza, le quali andranno sempre fra le più famose di quell'anno che ci meritò molta gloria e che ci sospinse dappoi ad emularla. Costituitosi il regno d'Italia, Vittorio Emanuele lo innalzò a Senatore col decreto 20 gennaio 1861.
Dal 10 aprile al 27 ottobre 1867, essendo Presidente del Consiglio dei Ministri Urbano Rattazzi, il conte di Campello tenne il Ministero degli Affari Esteri.
Era egli stretto in relazione amichevole col Pontefice Pio IX, il quale aveva tenuto un suo figliuolo al fonte battesimale. Ma, più potendo in lui la carità della patria che i privati affetti, caldeggiò la redenzione di Roma dal Governo teocratico e la unione di lei alle altre provincie del bel paese. Era convinto che il Sommo Sacerdote non doveva essere se non quale lo aveva già definito Alessandro Manzoni:

Re delle preci,

Signor del sacrifizio.

Dopo la sciagura di Mentana, si ritrasse a vita privata, nel seno della famiglia che lo adorava.
La grave età di anni ottantuno pose fine ai giorni dell'uomo egregio.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 26 giugno 1884.