DES AMBROIS DE NEVACHE Luigi
30 ottobre 1807 - 03 dicembre 1874 Nominato il 18 dicembre 1849 per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza PiemonteCommemorazione
Atti parlamentari - Commemorazione
Francesco Maria Serra, Vicepresidente
Onorevolissimi Colleghi:
E' nota a Voi tutti la causa lamentevolissima di questa inaspettata riunione del Senato. Il cav. Luigi Des Ambrois di Nevache nostro venerato Presidente non è più, ed alla mortale spoglia di Lui dobbiamo rendere estremo tributo di onoranza e di compianto.
L'improvvisa dipartita di un personaggio cui da circa 40 anni mi legavano relazioni di ossequio riverente dal canto mio e di marcata benevolenza per parte sua, mi addolorò siffattamente che nel darne a Voi, o Signori, in questa solenne forma il tristissimo annunzio, pochi e non ben scelti fiori io potrò spargere sulla di Lui tomba lacrimata.
Il cav. Des Ambrois, assunto in età giovanile a gradi elevati nella magistratura e nella Amministrazione piemontese, prove talmente splendide dette di dottrina, di solerzia e di probità che pochi anni appresso il Magnanimo Re Carlo Alberto lo chiamò nel Consiglio della sua Corona, nel quale portò, e malgrado la sfavorevole condizione dei tempi, riuscì a far prevalere idee e proposte di progresso ragionevole e utilissimo.
Ministro, ebbe la somma ventura di contrasegnare lo Statuto fondamentale, attorno al quale man mano si raccolsero le sparse membra d'Italia nostra, e sottoscrisse la formale dichiarazione della prima guerra per l'indipendenza nazionale.
Diplomatico a Zurigo ed a Parigi, Egli si acquistò la stima e la simpatia di coloro che ebbero con Lui relazioni ufficiali, e rese alla Patria ed al Re servigi segnalatissimi.
Capo dell'Eccelso Collegio dei Consiglieri Legali del Governo, si ebbe da questo illimitata fiducia, ed ottenne stima e rispetto dai Colleghi, riverenza dall'universale.
Tutti ammiravano in Lui l'uomo di mente acuta, perspicace, rettissima, quasi creata apposta per trattare maestrevolmente le più ardue quistioni di Governo e di Amministrazione.
Chiaro per meriti tanto straordinari ed incontestati, il cav. Des Ambrois si ebbe adeguate ed applaudite ricompense dalla giustizia e dalla sapienza del Principe che lo chiamò ai gradi più elevati ed agli onori supremi dello Stato.
Le belle e savie parole che or sono pochi giorni Egli pronunciò nel prendere possesso di questo seggio, oggi sventuratamente vedovato d'un tanto uomo, sono fedele immagine della mente e del cuore di Lui. Forse presago che sarebbero state le ultime, l'illustre Presidente Des Ambrois volle quasi lasciarci un suo testamento, che noi, o Signori, rispetteremo scrupolosamente nello interesse del decoro di questa nostra Assemblea e pel bene della Patria.
Suddito devoto, consigliere fedele ed illuminato, cittadino della Patria amantissimo, gentiluomo di antica probità, di miti costumi, di vita intemerata, il cav. Luigi Des Ambrois, dipartendosi da questo mondo, lascia in grave rammarico l'Augusta Dinastia, in profondo dolore il Parlamento Italiano, ed in lutto l'intiera Nazione.
(Vivi e unanimi segni di approvazione.)
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 5 dicembre 1874.