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DELLA SOMAGLIA (CAVAZZI) Gian Luca

08 febbraio 1841 - 06 marzo 1896 Nominato il 26 gennaio 1889 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti parlamentari Commemorazioni.
Domenico Farini, Presidente

Poiché il Senato volle per sua grazia aspettare la mia presenza, perché gli fossero comunicate le necrologie dei colleghi defunti nell'intervallo dalle ultime sedute ad oggi, così io obbedisco al doloroso incarico, procedendo alla lettura di esse.
Signori senatori! [...]
Il giorno 6 di marzo cessò di vivere il conte Gian Luca della Somaglia.
Era nato a Milano l'8 del mese di febbraio l'anno 1841, e per il lungo ordine degli antenati si accumulava sul suo capo un patrimonio secolare di nobiltà.
Senno e virtù civili, spiriti generosi ne rifletterono l'animo; cose degne operò; non fallì all'illustre parentado; non tralignò.
deputato del collegio di Brivio per otto anni consecutivi durante tre legislature (XII, XIII, XIV), senatore dal 26 gennaio 1889 in poi, attese con diligenza ai due uffici; i contrasti politici non ne alterarono l'indole serena, l'equità, che aveva sortite da natura e spiravano dalla persona, atteggiata sempre a dignitosa amabilità.
Cittadino indefesso in tutto quello che a bene della sua città e ad utile della patria tornar potesse, colla cospicua ricchezza mitigò molti dolori, molti miseri consolò: al fasto preferì l'intima soddisfazione, il godimento delle pure gioie che il ricco, ubbidiente con prodiga mano ai palpiti d'un cuore sensibile, ha la fortuna di sperimentare.
Presidente dell'Associazione della Croce rossa, della pietosa istituzione che affratellando in un pensiero di carità, in un istinto, in un impeto d'amore ogni esercito, ogni nazione, segnerà nei secoli venturi il nobile culmine raggiunto dai sentimenti umani in questo che tramonta, la bontà dell'animo, l'operosità sua furono pari all'alto ufficio. Già nell'ultima guerra d'indipendenza ascritto alla Società milanese di soccorso ai malati e feriti, la prima sorta fra noi, era andato in aiuto dei combattenti con quella squadra, che fu uno dei primi esperimenti della mondiale istituzione. Fu merito della sua costanza l'essersene pochi anni dopo qui in Roma, sull'esempio degli altri Stati, organato il centro direttivo. Prepostovi da pressoché un decennio, l'Associazione distese in ogni parte d'Italia, il numero dei soci grandemente accrebbe, grandemente ne ingrossò il patrimonio.
Malferma salute avevalo da qualche tempo allontanato da questa città, e noi seguivamo con affettuosa ansia le crudeli vicende del male che lo tormentava.
All'aitante persona non furono ristoro il cielo azzurro, la marina incantatrice: l'amorevolezza della famiglia fu vana; vana ogni cura: Napoli ne raccolse l'ultimo respiro.
Dirimpetto alla scomparsa del munificente filantropo, la mente smarrita si rileva al pensiero delle lagrime che egli terse, dei dolori, degli strazi che per lui dai cruenti campi furono e saranno allontanati. Perché la Croce rossa, della quale un altro nostro collega, pur esso spento, gettò il primo seme, ed a cui Gian Luca della Somaglia diede tanto incremento, ne farà benedetta la memoria (Bene). [...]
VITELLESCHI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
VITELLESCHI. Anch'io ero legato da amicizia e stima personale per il compianto collega Della Somaglia, e più a lui compagno nell'amministrazione della società Croce rossa.
Sulle sue qualità personali ha già parlato l'onorevole nostro Presidente; e del resto tutti coloro che lo conobbero sanno quanto fossero esimie. Ma della parte che egli prese a quella nobile istituzione della Croce rossa pochi si sono trovati nella condizione di esserne testimone come io lo fui.
Questa istituzione, trasportata in Roma da Milano circa 15 o 16 anni or sono, era poco più che un nome ed una aspirazione.
Dopo un certo tempo in cui rimase stazionaria, senza progressi sensibili, la sua buona stello la condusse sotto la direzione del conto Della Somaglia, il quale riuscì a farne una vera istituzione che è onore del paese e dell'umanità. Fu egli che ha organizzato i comitati provinciali e i sottocomitati in tutta Italia, che tutti funzionano e corrispondono coll'istituzione centrale con un zelo veramente superiore ad ogni elogio.
Nel momento in cui noi parliamo l'istituzione della Croce rossa, per opera del conte Della Somaglia, possiede già in materiale più di due milioni di capitale e tre milioni di fondi che sono sempre pronti ad essere adoperati nel caso in cui l'associazione debba entrare in campagna.
Infatti in questa prima occasione la nostra associazione è stata in caso di concorrere con l'Amministrazione militare in Africa, mandando due ospedali completi tanto di personale come di materiale e di dieci ambulanze.
E tanta è la fiducia che questa associazione, per opera del conte Della Somaglia, ha saputo ispirare, che le offerte sono accorse all'associazione in misura da sorpassare ogni speranza.
Voi potete quindi constatare da questo quale sia stata l'opera di quest'uomo.
Fu egli che veramente ha fondato un'istituzione che è al modo attuale, onore d'Italia e benefizio dell'umanità.
Io non mi sono potuto trattenere dal ricordare al Senato questo grande onore di uno dei suoi colleghi, e segnalarlo al Senato ed al paese (Bene).
RICOTTI, ministro della guerra. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
RICOTTI, ministro della guerra. Il senatore Della Somaglia, come presidente della Croce rossa, aveva naturalmente relazioni di servizio col Ministero della guerra.
L'opera da lui compiuta è importantissima. Essa ha reso, per ciò che si riferisce agli apprestamenti militari di guerra, grandi servizi all'esercito.
La Croce rossa in questi ultimi anni ha già avuto occasione di mostrare la sua utilità nei servizi di guerra; la prova fu soddisfacentissima ed i preparativi fatti dal compianto conte Della Somaglia ci danno garanzia dei grandi servigi che questa benemerita istituzione potrà rendere all'esercito, qualora fosse chiamato a combattere grosse guerre.
Io quindi a nome dell'esercito ricordo con riconoscenza il defunto nostro collega Della Somaglia, per la perfetta preparazione da esso data al funzionamento della Croce rossa. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 marzo 1896.