DEI BEI Luigi
29 novembre 1830 - 01 settembre 1905 Nominato il 04 marzo 1904 per la categoria 08 - I primi presidenti e presidenti del Magistrato di cassazione e della Camera dei conti provenienza VenetoCommemorazione
Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente
Signori senatori! Abbiamo chiuso, al principio di luglio, le nostre adunanze col rimpiangere la perdita di un nostro egregio collega; le riapriamo ora col rimpiangerne altri parecchi. [...]
Il senatore Luigi Dei Bei, nato a Mestre il 29 novembre 1830, combatté nel 1848-49 per l'indipendenza nazionale. Laureatosi in legge a Padova, ed entrato nell'ordine giudiziario, vi fece i primi passi a Venezia.
Aggiunto giudiziario presso la Pretura di Chioggia nel 1860, sostituto procuratore di Stato nel 1866 presso il Tribunale di Padova e poi di Vicenza, fu qualche anno dopo nominato procuratore del Re a Conegliano; donde passò a Venezia, ove fu dapprima presidente del Tribunale e poi consigliere d'appello.
Entrò, in seguito, alla Corte di cassazione: applicato dapprima a quella di Firenze, poi sostituto procuratore generale a quella di Roma.
presidente di sezione nella Corte d'appello di quella città, indi primo presidente di Corte d'appello a Genova ed a Venezia; fu nominato primo presidente della Corte di cassazione di Firenze nel 1903, quand'io lasciai quel posto per ragione di età. Nel prossimo novembre avrebbe dovuto lasciarlo anch'egli per la stessa ragione: fu prevenuto dalla morte, che lo colse a Mira presso Venezia il 1° settembre scorso.
Era senatore dal 4 marzo 1904.
La sua dottrina giuridica, la diligenza scrupolosa nell'adempimento del suo ufficio, la sua imparzialità, il nobile ed elevato suo carattere, lo fecero altamente stimato ed amato dovunque egli esercitò le sue funzioni. Io, che l'ebbi carissimo collega nella Corte di cassazione di Roma, ben posso dire che era un modello di magistrato e di amico. Quanto fosse amato a Venezia, oltre le numerose dimostrazioni che ne ricevette, lo prova il fatto che, pochi giorni prima della sua morte, vi era stato nominato presidente della Deputazione provinciale.
Il compianto di Venezia è diviso da Firenze e da Roma, che lo ricordano con speciale affetto: ed è diviso dal Senato, che poco egli poté frequentare perché entratovi da poco, ma ai cui lavori avrebbe potuto portare un prezioso contributo quando fosse stato libero dai doveri di magistrato, se la morte non ce lo avesse immaturamente rapito.
A lui l'estremo nostro vale, all'ottima sua signora le sentite nostre condoglianze. (Bene). [...]
FORTIS, presidente del Consiglio, ministro dell'interno.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FORTIS, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. A nome del Governo, mi associo con animo profondamente contristato alla mesta commemorazione testé fatta dall'illustre Presidente dei senatori perduti: e ne rimpiango amaramente la perdita, rendendo tributo di onore alla loro cara memoria. (Approvazioni). [...]
FINOCCHIARO APRILE, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Consenta il Senato che io aggiunga una parola di rimpianto per la scomparsa dell'onorevole Luigi Dei Bei, primo Presidente della Corte di cassazione di Firenze. Non ripeterò di lui e della sua nobile vita quello che ha ricordato testé, con autorità tanto maggiore della mia, l'illustre Presidente.
Dirò soltanto che Luigi Dei Bei consacrò tutto sé stesso al grande ideale di giustizia che gli fu guida nell'adempimento dei suoi doveri.
Fin dai primi anni della splendida carriera, percorsa nella magistratura trasse da questa le sue aspirazioni, e vi si serbò fedele quando raggiunse meritatamente i più elevati uffici. Perciò la triste nuova della sua morte fu ovunque, e specie nelle città dove poterono meglio espicarsi le doti eminenti di lui, accolta col più grave cordoglio per la perdita di un alto intelletto e di una coscienza illuminata, posti a servizio dell'amministrazione della giustizia e degli interessi del paese.
Volgendo oggi alla cara memoria una saluto reverente, so di essere interprete del sentimento unanime della magistratura italiana che seguirà l'esempio insigne di Luigi Dei Bei e terrà sempre vivo il ricordo delle sue preclare virtù. (Approvazioni).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 5 dicembre 1905.