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DE RENZI Errico

12 settembre 1839 - 08 dicembre 1921 Nominato il 17 novembre 1898 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Un nuovo doloroso lutto ha colpito il Senato. Nella notte scorsa cessava di vivere nella sua cara Napoli il venerando ed illustre collega Enrico De Renzi che era vanto della scienza medica.
Egli era nato nella stessa Napoli il 12 settembre 1839 da uno dei più illustri storici della medicina e delle tradizioni familiari si mostrò ben presto degnissimo. Avviatosi con ardore agli studi di medicina, fin dai corsi universitari rivelò la superiorità dell'ingegno destando l'ammirazione dei suoi maestri che in lui a ragione videro una luminosa speranza della scienza. Laureatosi giovanissimo, ebbe poco dopo, nel 1860, l'incarico di coadiuvare il supremo magistrato di sanità in Napoli e fu poi sottocommissario medico per la Sanità marittima. Nel 1866, acceso di nobile amor patrio, lasciava la quiete delle sue occupazioni e correva a prestare la sua opera di medico nelle file dei garibaldini.
Tornato ai suoi studi, non tardò a venire in fama di profondo scienziato. Nel 1868 ascendeva alla Cattedra di clinica medica in Genova, iniziando ben feconda opera nel campo degli studi universitari. Ivi fondò i gabinetti di fisica e di clinica ed iniziò l'applicazione del metodo sperimentale nell'insegnamento della medicina che tanta utilità doveva apportare alla scienza.
Nel 1881 vinse il concorso alla Cattedra di patologia speciale medica e propedeutica a Napoli, realizzando il suo sogno di ritornare nella amata città nativa, e più tardi nel 1883, per unanime consenso, veniva chiamato alla direzione della prima clinica medica.
La vita di Enrico De Renzi fu tutta un apostolato nella scienza e nella scuola. Delle sue numerose pubblicazioni molte furono tradotte in più lingue e a lui si devono moltissime scoperte nel campo scientifico. Nella scuola era venerato e alle sue lucide lezioni, dense di singolare erudizione, accorrevano numerosi i giovani che nella parola del maestro ritrovavano la chiave di ogni difficoltà.
Fu membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione, presidente dell'Accademia medico-chirurgica e membro di moltissimi altri istituti scientifici.
Dei doveri del medico, Enrico De Renzi ebbe senso elevatissimo e lo dimostrano l'alacrità con cui diresse nel 1865 il servizio sanitario nel lazzaretto di Nisida, l'abnegazione senza fine con cui nel 1884, allorquando il colera più infieriva a Napoli, egli, che in quel periodo si trovava fuori, accorse a compiere il suo dovere di cittadino, assumendo la direzione sanitaria di una delle zone più infette.
La gratitudine della cittadinanza gli valse, l'anno dopo, la elezione a consigliere comunale e pur nella vita amministrativa della sua città egli esplicò opera validissima, propugnando la cura dell'igiene pubblica.
Nel 1886 entrò nella vita politica come rappresentante di Avellino, e, liberale convinto, venne ben presto acquistando per la fermezza dei propositi e il coraggio delle convinzioni, la stima e la considerazione di tutti i colleghi. Restò alla Camera nella XVI e nella XVII legislatura e partecipò assiduamente ai lavori parlamentari. Era oratore simpatico e i suoi discorsi incisivi, in materia di sanità pubblica, di istruzione superiore, di bilanci furono sempre molto apprezzati.
Il 17 novembre 1898 fu nominato senatore e nei primi tempi ai nostri lavori partecipò assiduamente; ma ora la tarda età e la malferma salute lo tenevano lontano da quest'Aula ove pur egli si era acquistato vive simpatie.
Con Enrico de Renzi scompare uno scienziato ed un cittadino che onorava l'Italia.
Il Senato, profondamente rattristato, invia alla famiglia di lui, così dolorosamente colpita, ed alla città di Napoli, la commossa espressione del suo cordoglio. (Approvazioni).
CORBINO, ministro della Pubblica istruzione. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CORBINO, ministro della Pubblica istruzione. Il Governo si associa al compianto del Senato per la perdita dell'illustre professor De Renzi. In lui piangiamo l'insigne scienziato che acquistò imperitura fama nello studio della terapia fisica e della tubercolosi; rimpiangiamo il grande maestro già allievo e poi dirigente di quella grande clinica napoletana che ha lasciato profonde tracce di sé in tuta la scienza medica italiana; rimpiangiamo il grande clinico superstite di quegli studiosi di vecchio stampo, che nelle loro ricerche sapevano assurgere allo studio sintetico dell'intero quadro delle malattie.
A queste qualità eminenti fa omaggio il Senato, ed a questo omaggio si associa riverente il Governo. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti Parlamentari. Discussioni, 9 dicembre 1921.