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DE MARTINO Giacomo

07 settembre 1868 - 25 giugno 1957 Nominato il 22 dicembre 1928 per la categoria 06 - Gli ambasciatori provenienza Estero

Commemorazione

 

CESARE MERZAGORA, Presidente

[...]
GUARIGLIA. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUARIGLIA. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, si è spento in questi giorni in età molto avanzata a Roma l'Ambasciatore Giacomo de Martino, che fu nominato senatore del Regno nel 1928. Giacomo de Martino percorse una lunga carriera nel servizio diplomatico dal 1891 al 1929, ma il suo periodo più interessante e più denso di fecondo lavoro fu quando ricoprì la carica di Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri dal gennaio 1913 al dicembre 1919. Durante quegli anni egli svolse la sua opera in intima collaborazione con due grandi nostri Ministri degli Affari Esteri il marchese di San Giuliano e il barone Sonnino. Prese parte attiva alla lungimirante politica balcanica e mediterranea del marchese di San Giuliano e quindi alla preparazione diplomatica della nostra entrata in guerra nel 1915. Poi come segretario della nostra Delegazione alla Conferenza della pace a Parigi partecipò ai difficili lavori della Conferenza stessa, i cui amari risultati dovevano avere così importanti e così ancora poco comprese ripercussioni sulla nostra storia nazionale.
Dopo la Conferenza della pace de Martino continuò a servire l'Italia come ambasciatore a Berlino, posto assai difficile dopo la fine della guerra, e fu in seguito inviato ambasciatore a Londra, a Tokyo e a Washington. Egli fu dunque un intelligente, zelante, scrupoloso diplomatico in momenti gravi della vita del nostro Paese e diresse la nostra azione diplomatica con quella serenità serena che il volgo, nei suoi superficiali giudizi, scambia spesso per indifferenza o scetticismo, ma che è invece il migliore metodo per difendere gli interessi internazionali dello Stato, anche se i successi o gli insuccessi dipendono poi da cause che sfuggono al controllo diplomatico.
Giacomo de Martino merita, dunque, di essere ricordato con riconoscenza e con rispetto da quanti sentono il dovere di onorare chi, al di sopra e al di fuori delle passioni politiche, ha consacrato tutta la sua vita e tutta la sua attività al servizio dello Stato. (Applausi).
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, sono sicuro di interpretare anche in questa occasione il pensiero del Senato, associandomi alle nobili parole pronunziate dal senatore Guariglia in memoria di Giacomo de Martino, il cui ricordo è in tutti ancora vivissimo.

Senato della Repubblica, Atti parlamentari. Resoconti stenografici, 2 luglio 1957.