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DE FILIPPO Gennaro

09 febbraio 1816 - 29 giugno 1887 Nominato il 09 novembre 1872 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato e per la categoria 15 - I consiglieri di Stato dopo cinque anni di funzioni provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giacomo Durando, Presidente

Onorevoli senatori!
Ieri mattina alle 11 si spegneva in Roma una preziosa esistenza, quella del collega nostro commendatore Gennaro De Filippo.
È ben dolorosa la perdita di lui per il Senato che fu testimone della parte assidua che egli prendeva a' suoi lavori nelle commissioni più importanti e nelle discussioni in cui la sua parola chiara ed efficace era altamente apprezzata.
La sua vita fu tutta consacrata allo studio e alla patria. Da giovane venne in ben meritata riputazione di avvocato valentissimo.
Da patriotta fervente qual era prese parte ai movimenti politici del 1848 ed ebbe il coraggio di dedicarsi alla difesa di quei generosi che maggiormente compromessi in quella rivoluzione vennero allora carcerati e posti sotto processo.
Caduto esso perciò in sospetto della polizia, fu diligentemente sorvegliato, ma questo non gli impedì di adoperarsi virilmente nei comitati politici per preparare il riscatto del paese.
Arrestato nel 1859 e poscia bandito dal Regno di Napoli, egli esulò in Piemonte. Quando poco di poi s'iniziarono i movimenti nelle regioni meridionali d'Italia rientrò in Napoli e sotto la prima luogotenenza coprì la carica di direttore nel Ministero di grazia e giustizia. Fu quindi in parecchie legislature chiamato a far parte della Camera elettiva dove ebbe campo di dar prova della sua perizia, soprattutto nelle discussioni di materie giuridiche ed amministrative. Fu ministro guardasigilli dal principio del 1868 al maggio 1869.
Passato quindi al Consiglio di Stato vi raggiunse l'alta carica di presidente di sezione, carica dalla quale si era ritirato in questo ultimi giorni.
Aveva numerosi amici che lo amavano per la bontà del suo carattere e la cortesia de' suoi modi. Con lui sparisce un altro degli oramai pochi superstiti campioni dell'italiano risorgimento, un patriotta, un giureconsulto degno della più alta estimazione.
La memoria di Gennaro De Filippo durerà lungamente onorata e riverita.
ERRANTE. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
ERRANTE. Il collega che abbiamo perduto fu antico e fervente liberale.
Cospiratore ed esule cooperò al trionfo della rivoluzione e fe' parte del Governo dittatorio.
Deputato, ministro guardasigilli, Vicepresidente del Senato e presidente di sezione al Consiglio di Stato, adempì scrupolosamente e con alacrità a tutti i suoi doveri. Ebbe ingegno perspicace e colto, carattere equanime, intemerato. L'Italia e la dinastia perdono in lui un uomo operoso e devoto; noi tutti un collega riverito ed amato.
In quanto a me, che l'ebbi per anni moltissimi compagno quotidiano, è un vero schianto di cuore!
Quando si è giovani, per un amico che si perde ce ne rimane attorno una bella corona splendente di speranze e di fede. Per i vecchi ognuno degli amici che si dileguando dai nostri occhi lagrimosi par che ci dica: A che indugi? perché non mi segui? (Bene. Bravo!).
GRIMALDI, ministro di agricoltura, industria e commercio. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha la parola.
GRIMALDI, ministro di agricoltura, industria e commercio. Al cordoglio espresso dal Presidente del Senato e dall'onorevole senatore Errante, per la morte del chiarissimo senatore De Filippo, si associa il Governo, il quale non può obbliare l'esempio, che viene dalle nobili azioni, dai fatti compiuti, e dai servizi prestati dall'egregio uomo.
Cospiratore ed esule, contribuì al trionfo della causa italiana. ministro della dittatura e del Governo del Re, contribuì alla formazione di savie leggi. presidente di sezione del Consiglio di Stato ed in altri uffizi mostrò sempre equanimità, rettitudine e senno.
Il Governo dunque non può non associarsi al Senato del Regno nel deplorare questa gravissima perdita. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 1° luglio 1887.