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DE CRECCHIO Luigi

11 settembre 1832 - 03 dicembre 1894 Nominato il 21 novembre 1892 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Abruzzo

Commemorazione

 

Atti parlamentari Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Dal giorno ventitre del mese di luglio ad oggi noi avemmo a lamentare la morte dei senatori La Porta, Pernati di Momo, Durando, Fabretti, Lauri, Amore, Pavese, D'Ancona, De Crecchio. [...]
Il professore Luigi De Crecchio cessava di vivere avant'ieri in Napoli.
Aveva egli sortiti i natali a Lanciano ed a ventiquattro anni ottenuta la laurea di dottore in medicina.
Con quanto studio e con quale onore la conseguisse; come nella pratica dell'arte e nelle speculazioni della scienza si distinguesse, meglio d'ogni parola ne fa fede la sollecita destinazione di lui, appena cinque anni dopo laureato, all'insegnamento della medicina legale nell'Università napoletana stessa dove aveva studiato.
Ed in codesto insegnamento, or con titolo di incaricato e via via di professore straordinario e di ordinario, continuò dal 1861 fino al giorno della morte con molta soddisfazione dei discepoli e degli insegnanti, questi e quelli avendo egli saputo colla qualità dell'ingegno e dell'animo accattivarsi e mantenere a sé bene affetti.
Tant'è vero che fu per un anno preside della Facoltà di medicina e chirurgia e per due rettore dell'insigne ateneo; onorevolissimi attestati dei meriti del docente, dello scienziato, dell'uomo.
Il quale entrato nella vita politica e pur partecipando ai maggiori uffici della medesima non se ne era mai lasciato distrarre tanto da posporle la scienza o trasandare insegnamento.
Anzi per le cinque legislature durante le quali fu deputato, prima del collegio poi della provincia nativa, principale sua cura fu raccomandare alla Camera le necessità degli studii, il miglioramento degli istituti scientifici, di patrocinare calorosamente tutto quello che valesse ad accrescere il lustro dell'Università di Napoli che era il suo amore; ad incremento della quale egli intanto contribuiva con numerose pubblicazioni ed istituendo ricerche sperimentali ed indagini tecniche speciali, atte a rendere i giovani medici aiutatori coscienziosi ed utili alla giustizia.
Da appena due anni appartenendo al Senato, le cure dell'Università cui presiedeva quando ebbe la nomina ed il tempo breve da questa trascorso non gli concedettero di sedere fra noi che raramente.
La morte lo rapì in età di sessantadue compiuti da non ancora tre mesi, lasciando nel lutto la famiglia, i colleghi, i discepoli. (Benissimo). [...]
AURITI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
AURITI. Aggiungerò una sola parola al rimpianto dell'illustre nostro collega e mio carissimo amico, il senatore Luigi De Crecchio, che abbiamo avuto con noi così breve tempo, quando era già affranto nella salute da infermità che lo tennero lontano da quest'Aula.
Debbo esprimere il lutto dei patrii Abruzzi, che dettero nel De Crecchio un altro esempio di carattere congiunto all'ingegno e alla dottrina; di cuore di patriota con la testa di scienziato; di virtù della vita privata concordi con quelle della vita pubblica.
Onore alla sua memoria (Bene, bravo!). [...]
SPROVIERI F. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
SPROVIERI F. Io proporrei, se all'onorevole presidente e al Senato piacerà, di inviare le nostre condoglianze alle famiglie degli estinti. [...]
PRESIDENTE. Il signor senatore Sprovieri Francesco propone di far pervenire le condoglianze del Senato alle famiglie degli estinti testé commemorati.
Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
(Approvato).
GALLOZZI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
GALLOZZI. Io domando venia al Senato se prendo la parola per ultimo per ricordare le virtù del collega senatore Luigi De Crecchio.
La notizia infausta ricevuta fin da ieri mi commosse talmente che quasi quasi era nel punto di rinunziare in questo momento alla parola; ma associandosi con me il senatore collega De Martino per la stessa facoltà nella quale per di più di un trentennio abbiamo assieme lavorato, mi permetterà il Senato che io ricordi in poche parole l'amico, il professore, il deputato, il rettore della nostra università.
Luigi De Crecchio, come amico, fu uomo leale e franco; anche nelle più accanite discussioni egli serbava sempre l'animo calmo e tranquillo, e mai livore alcuno egli ebbe contro avversari od amici.
professore, egli incominciò a lavorare in medicina legale seriamente, e fu tra di noi il primo il quel francamente diffuse ed introdusse il metodo sperimentale.
Le sue pubblicazioni sulla congelazione dei tessuti ebbero plauso dalla stampa estera ed italiana ed anche dalla stampa della dotta Germania.
Il De Crecchio ha pubblicato un'opera di medicina legale in cui mette in rapporto l'attuale legislazione con i dettami della medicina legale stessa.
Il De Crecchio come professore era amato da' suoi allievi; egli era spesso invitato per la sua scrupolosità ed accuratezza a fungere da perito medico-legale, ed il magistrato ha trovato sempre nelle sue relazioni il dettato vero della scienza ed una tale coscienziosità che il magistrato stesso ha dovuto far sempre tesoro de' suoi giudizi.
Come deputato egli ha lavorato seriamente nell'altro ramo del Parlamento e fece in sull'ultimo della sua deputazione un notevole discorso, dimostrando l'esiguità degli assegni che hanno le università ed i gabinetti scientifici e sperimentali in preferenza; e fece notare come delle università sorelle la meno retribuita era la più popolosa, quella napoletana, e con la statistica alla mano dimostrò con dati positivi come anche gli assegni esigui delle altre università erano esiguissimi per quella di Napoli, mentre l'università napoletana per la sua numerosa gioventù non è di peso al bilancio, anzi al contrario è produttiva. Infatti il ministro di quell'epoca, e parmi fosse il Coppino, non poté negare il fatto e dichiarò che avrebbe rimediato nei bilanci consecutivi a tale trattamento impari.
De Crecchio oltre di deputato, fu anche rettore della nostra Università. Ebbene, col suo carattere franco, leale, onesto ed in pari tempo fermo e risoluto divenne l'amore della gioventù studiosa. Nei tumulti e negli scioperi universitari egli non ebbe bisogno di invitare la forza pubblica ad entrare nell'Ateneo; colla sua benevolenza ed autorità riduceva i giovani alla calma ed a continuare regolarmente nello studio.
Altro merito del De Crecchio è questo. Allorquando per noi era quasi perduta la speranza di avere dei nuovi locali per l'università, egli in due anni riannodò le fila del Consorzio provinciale che era andato quasi completamente dimenticato, invitò ognuno di noi a fare le proprie proposte tenendo però conto delle strettezze del bilancio dello Stato. E fu lui che preparò quella tela sulla quale oggi lavora il rettore attuale Masci, quella tela che ci fa sperare che verrà esaudito il bisogno urgente dei locali universitari della nostra Napoli, tanto che l'onorevole ministro Baccelli, promettendo la sua cooperazione, ha dato la sua parola di fare di tutto perché Napoli non sia completamente abbandonata.
Ora nel sentire commemorare dall'onorevole senatore Auriti le virtù famigliari e cittadine del De Crecchio, ho voluto dire qualche parola anch'io del caro amico e del rettore benemerito della nostra università, e non posso fare a meno di pregare l'onorevole nostro Presidente ed il Senato di mostrare il suo dolore inviando le proprie condoglianze al fratello magistrato ed ai parenti dell'estinto. (Benissimo). [...]
PRESIDENTE. Il senatore Sprovieri Francesco propone di far pervenire le condoglianze del Senato alle famiglie degli estinti testé commemorati.
Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
(Approvato).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 5 dicembre 1894.