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DE CASTILLIA Gaetano

28 ottobre 1794 - 12 maggio 1870 Nominato il 24 maggio 1863 per la categoria 20 - Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Gabrio Casati, Presidente

Signori senatori.
Nell'annunziarvi la morte del senatore dott. Gaetano De Castillia, vi annunzio non solo la perdita di un nostro ben amato collega, ma quella eziandio di un caro mio amico, imperocché in circostanze speciali sin dall'infanzia io conobbi la sua famiglia. Nacque egli in Milano nel 1795; suo padre Giorgio fu accreditatissimo notaio e sua madre, in un con una sorella, furono gli ultimi rampolli della famiglia del celebre giureconsulto Andrea Alciato. Compiuti gli studi all'Università di Pavia, ne riportò la laurea in giurisprudenza e già si avviava a succedere al padre nello studio notarile, quando le vicende politiche del 1821 lo attrassero, sicché verso la fine di quell'anno venne arrestato e messo sotto processo unitamente al conte Federico Gonfalonieri, al nostro collega marchese Pallavicino-Trivulzio, cui il De Castillia era stato compagno nei passi fatti ed ad altri che poi furono tutti insieme condannati. Commutata la pena di morte al De Castillia in 20 anni di carcere duro da scontarsi allo Spielberg, mi era stata personalmente annunciato dallo stesso Sovrano la buona disposizione di usare verso di lui di grazia nel seguito, ed io mi affrettava farne avere la notizia all'afflitto padre. Ma purtroppo furono vane promesse e il De Castillia passò col maggior numero dei suoi compagni 12 anni allo Spielberg, finché il successore al trono aperse le porte di quella orribile carcere.
Esiliato in America, poté ritornare dopo alcuni anni in patria. Fatta la riunione di Lombardia alla sovranità del nostro Re, fu nominato senatore ed assistette con assiduità alle nostre radunanze. Io dovrei dipingervi il carattere morale di lui, tanto buono e benevolo, ma dopo quanto ne scrisse e pubblicò il nostro illustre collega marchese Gino Capponi, non farei che replicare con meno eloquenti parole ciò che egli affettuosamente ne disse; solo aggiungerò che quanti lo avvicinarono lo chiamavano una perla d'uomo. Sofferse lunga malattia e spirò la notte del 12 corrente colla calma del giusto in Vimercate Provincia di Milano. Ogniqualvolta noi, suoi colleghi, faremo menzione di lui, la faremo con rammarico bensì ma con affetto.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,27 maggio 1870.