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DANZETTA Niccolò

06 maggio 1820 - 26 marzo 1895 Nominato il 06 novembre 1873 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 16 - I membri dei Consigli di divisione dopo tre elezioni alla loro presidenza provenienza Umbria

Commemorazione

 

Atti parlamentari Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Doloroso è a me l'annuncio, a voi l'udire dei colleghi venuti a morte dacché non ci adunammo. [...]
Addì 26 di marzo cessava di vivere in Perugia, luogo di sua nascita, il barone Nicola Danzetta volgendo il settantacinquesimo anno dell'età sua.
Patriota egregio, il defunto partecipò alle aspirazioni, agli entusiasmi, ebbe il disinteresse dei liberali della generazione cui appartenne. Apparecchiato ad ogni sacrificio, non fu alla patria avaro delle sostanze, nelle cospirazioni mise a repentaglio la vita.
Nel 1849, consigliere del Comune, allo sbarcare delle truppe francesi in Civitavecchia, aveva dato coraggiosamente il nome alla protesta del municipio perugino per rivendicare i calpestati diritti del popolo dello Stato romano. La restaurazione lo arrestò, lo processò, lo condannò ed a lungo in carcere lo costrinse; il suo nome, segno all'odio, alle persecuzioni del Governo, divenne sempre più caro ai novatori. E fu dei tre ai quali, come a Governo provvisorio, i concittadini si confidarono quando l'animosa Perugia, eccitata dalle vittorie di Lombardia, sull'esempio di Toscana e Romagna, toltasi di dosso il governo dei preti, sperò che quello di Vittorio Emanuele la prendesse senza più in protezione e custodia.
Ad invocarle, andato oratore al conte di Cavour, il nostro non ebbe parte all'apparecchio ed ai rischi della difesa; sfuggì allo scempio con che una masnada mercenaria, sei giorni dopo l'insurrezione, desolò l'infelice città; ma la sua ascoltata parola fu a Torino ed a Firenze esortatrice della spedizione che l'anno di poi prendeva vendetta dell'eccidio brutale e tornava in libero Stato l'Umbria e le Marche.
Dalle armi liberatrici ricondotto alla città nativa, ne fu primo sindaco; la rappresentò alla Camera dei deputati per circa quattro legislature (VIII - XI), fino a quando cioè il 6 novembre 1873, venne elevato alla dignità senatoria; per sei volte presiedette il Consiglio provinciale.
Inesorabile infermità gli precluse quasi quest'Assemblea; un inaudito martirio, fortemente e serenamente sopportato, quantunque non confortato da speranza, dopo ventidue anni di strazi lo uccise. E la degna vita di Nicola Danzetta ed il casato che due fratelli, caduto l'uno a Cornuda, l'altro difensore di Roma ed a Perugia ferito, col valore illustrarono, ebbero tributo di affetto e di lodi pari ai meriti di chi tanto degnamente per la patria operò e soffrì (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 giugno 1895.