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D'ANCONA Alessandro

20 febbraio 1835 - 08 novembre 1914 Nominato il 04 marzo 1904 per la categoria 18 - I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi! [...]
Giorno funestissimo fu l'8 novembre; nel mattino si spense il senatore Finali, a sera il senatore D'Ancona. [...]
L'altro collega, che finì i suoi giorni l'8 novembre, Alessandro D'Ancona, l'esimio letterato, il chiaro scrittore, lustro dell'insegnamento italiano, fu anche il pensatore dantesco del patrio risorgimento.
Nato in Pisa il 20 febbraio 1835, fatti i primi studi in Firenze, diciottenne pubblicò il Saggio sulla vita e dottrina politica di Tommaso Campanella. In Torino, studiato diritto, si laureò. Ospitando in quell'asilo della libertà e delle speranze d'Italia, con il suo ardente amor patrio, divinò il pensiero del conte di Cavour, accolse il programma della Società nazionale italiana, che propagò; e rientrato nel 1859 in Toscana, fu intermediario a prepararla all'annessione al Regno di Vittorio Emanuele. Giornalista liberale dall'età di ventiquattro anni, dopo la pace di Villafranca prese la direzione del giornale La nazione sotto gli auspicî del Ricasoli e del Salvagnoli, con la cooperazione di Silvio Spaventa; e la tenne sino al 1860; nel quale anno, a ventisei appena di età, fu nominato professore di letteratura all'Università di Pisa e salì quella cattedra, che illustrò. Fondò una scuola rinnovatrice della critica letteraria; e non di critica solamente fu ristauratore, ma di storia letteraria maestro. Ritiratosi dalla cattedra nel 1900, l'università lo volle in qualche modo conservato senza dargli grave peso; e propose ed ottenne che splendesse ancora il suo valore in un corso complementare di esegesi dantesca. Fu di oltre sessant'anni il prodotto di quel forte ed acuto intelletto, di quella ricchezza di dottrina ad onore d'Italia, con l'amor patrio sentito sino all'estremo. Nel quarantesimo anno del suo insegnamento gli fu dedicata una Raccolta di studi critici dai dottori Ferrari, Manacorda e Pintor, suoi discepoli, con premessavi bibliografia, nella quale notate sono settecentoventiquattro sue pubblicazioni, che presentemente ammontano ad oltre 1200, tra libri, libretti ed articoli di storia civile e letteraria d'Italia.
Il Senato, cui appartenne dal 4 marzo 1904, ebbe prova del suo affetto in doni notevoli alla Biblioteca: oggi dobbiamo gratitudine anche maggiore alla memoria del compianto collega per un legato di oltre duecento opere di storia del risorgimento; e del tesoro di un pugnetto delle ceneri di Dante, pervenute alle sue mani, come è detto nell'unitovi foglio. Era Alessandro D'Ancona accademico della Crusca, ben degno del posto, che occupava in quello de' Lincei, di portare la Croce del merito civile di Savoia e di sedere nel Consiglio superiore della pubblica istruzione. Poco ho detto di lui: più sanno e diranno i letterati; e la stessa storia, della quale fu maestro, darà al suo nome quello cui non bastano le accademie ed i cavalierati, la celebrità oltre la tomba. (Benissimo).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,3 dicembre 1914.