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CREMONA Luigi

07 dicembre 1830 - 10 giugno 1903 Nominato il 16 marzo 1879 per la categoria 18 - I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente

Signori senatori,
Con l'animo addolorato vi annuncio la perdita di uno scienziato insigne, di un collega amatissimo, di Luigi Cremona.
Io non mi proverò, né voi, o colleghi miei, avete bisogno che altri vi faccia fede e dia le prove dell'altezza della mente di Luigi Cremona, o che vi parli a lungo della sua vita operosa, che gli procacciò meritata fama su questa terra. Se anch'io l'osassi, la commozione che sento in me stesso, più ancora che la ristrettezza del tempo, mi torrebbe di poterlo fare in modo non del tutto indegno di colui che avrei in animo di onorare e di chi mi ascolta. Dirò solamente di lui quello che debbo alla cara e venerata memoria del collega, perché ne rimanga traccia negli atti di questo Senato, del quale fu lungamente lustro ed ornamento.
Luigi Cremona, cittadino di Pavia, era sovratutto un vecchio patriota, e tale si mostrò fino ai primi anni giovanili, quando nel 1848, non ancora diciottenne, corse ad arruolarsi nelle file dei volontari combattenti per l'unità e l'indipendenza d'Italia. Posate le armi, allorché la capitolazione di Venezia lo costrinse a rientrare in patria, e ripresi gli studi universitari, il nostro Cremona si laureò in ingegneria, ed entrato ancor giovane nella carriera dell'insegnamento, noi lo troviamo prima a Cremona, indi professore di geometria superiore nell'Università di Bologna, poi a Milano, ed infine in questa Università di Roma, professore titolare di matematiche superiori.
Ma un grave e delicato còmpito gli era ad un tempo riservato, quello di riordinare la scuola degli ingegneri della Capitale, e prenderne la direzione, che tenne per un trentennio con mirabile competenza, e con paterna sollecitudine, fino a che gli durò la vita; tanto che ottenne il premio più prezioso d'ogni altro per quel valent'uomo, quello voglio dire di aver innalzato l'Istituto che gli era affidato, ad una altezza non mai conosciuta in addietro.
Pure fra le cure dell'insegnamento l'attività scientifica del Cremona continuò a manifestarsi con molti lavori, tutti di gran valore, consegnati alle stampe in diverso tempo, fra i quali taluni furono tradotti in lingue straniere, ed altri premiati dall'Accademia delle scienze di Berlino. Ond'egli entrò facilmente a far parte delle principali accademia nostrali di scienze, e meritò di essere ascritto a quelle più rinomate di altri paesi, dove era penetrata la sua fama di matematico insigne. Laonde in benemerenza dei meriti scientifici acquistati da questo valent'uomo, la Maestà di Re Umberto lo chiamò nel marzo 1879 alla dignità di senatore, e quindi ad alcuni anni lo volle fra i vicepresidenti di questo alto consesso.
Gli atti del Senato rendono ampia testimonianza come il Cremona fosse giunto con discorsi e relazioni forti e precise, ad acquistare una meritata autorevolezza fra i colleghi. Ma per dovere di brevità mi terrò contento di ricordare che, a cagione di una prolungata infermità del presidente Farini, toccò in sorte al Cremona di farne per assai tempo le veci, e dura tuttavia il ricordo della grande abilità congiunta ad eguale temperanza con la quale seppe dirigere i lavori di quell'Assemblea.
Ora questo valent'uomo, giunto al termine della sua laboriosa giornata, è scomparso dalla faccia della terra.
Signori senatori, da oggi, e quindi innanzi, entrando in quest'Aula, non vedremo più quella figura simpatica, che offriva l'immagine dello studio e della meditazione temperata dalla dolcezza dei modi e dalla franchezza della parola. Ma di lui rimangono le opere che non morranno, e per volger d'anni, noi, che fummo compagni ed amici suoi, serberemo di Luigi Cremona il più grato ed affettuoso ricordo. (Vivissime e generali approvazioni).
FINALI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
FINALI. La commozione provata all'annunzio della morte di Luigi Cremona si è rinnovata e si è resa più intensa all'udire l'elogio di questo nostro venerato e ammirato collega, fatto dall'onorevolissimo Presidente.
Alle parole sue non credo che si possa nulla aggiungere, perché qualunque parola di più nuocerebbe a quella limpidezza e a quella sicurezza di giudizi ed equanimità di lodi che egli ha fatto.
Luigi Cremona fu un uomo illustre, insigne. Se fu mai reso un onore, che è raro in Senato, ad uno dei nostri colleghi perduti, credo che questa sia l'occasione di renderlo, e l'onore dovrebbe, secondo me, consistere nel pregare il Presidente di sottoporre al Senato la proposta che oggi, a soddisfazione della nostra commozione e in segno di lutto, venga sospesa la seduta. La sospensione della seduta, che io invoco per rendere degna onoranza a un uomo come Luigi Cremona, permetterà a tutti noi di poter seguire il feretro lacrimato. (Approvazioni).
PELLOUX LUIGI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PELLOUX LUIGI. Io non posso che associarmi a tutto quello che hanno detto l'onorevole Presidente del Senato, ed il collega Finali in elogio del nostro compianto collega il senatore Cremona, e certamente non io farei opposizione ad una proposta come quella che è stata fatta, se non si trattasse di un caso specialissimo.
Io dichiaro subito che non mi opporrò alla volontà del Senato, ma mi preme di far presente un fatto abbastanza grave; se non si fa oggi la discussione del bilancio della guerra, si è sicuri di farla domani? Data la situazione politica a tutti nota, mi pare che si corra pericolo di non discutere più il bilancio della guerra. Quindi, ripeto, che, pur non facendo ostacolo alla proposta del senatore Finali perché ho troppa venerazione per la memoria del nostro compianto collega, tengo a far presente al Senato questo stato di fatto, che mi pare abbastanza importante.
OTTOLENGHI, ministro della guerra. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
OTTOLENGHI, ministro della guerra.A nome del Governo, mi associo con tutto il cuore al tributo di onoranze portato alla venerata memoria del senatore Cremona. Nessun uomo più di lui, che fu patriota dei primi tempi, la cui fama come scienziato ha varcato i confini della patria, ha diritto e titolo alla maggior venerazione del Senato e del paese. (Approvazioni).
PRESIDENTE. Il Senato ha udito la proposta del senatore Finali e le osservazioni del senatore Luigi Pelloux. Pongo ai voti la proposta che si tolga la seduta in segno di lutto, per la morte dell'insigne uomo del quale tutti piangiamo la perdita.
Coloro i quali credono che si debba togliere la seduta in segno di lutto e di reverenza verso il defunto senatore Cremona, sono pregati di alzarsi.
(Approvato).
Per il voto del Senato, dichiaro sciolta la seduta (ore 15 e 50).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,12 giugno 1903.