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CORSI Camillo

13 maggio 1860 - 17 luglio 1921 Nominato il 20 novembre 1915 per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Lazio

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi! Con animo profondamente addolorato vi partecipo la morte del nostro amato collega viceammiraglio Corsi, avvenuta ieri sera, dopo una breve straziante malattia in Roma, dov'era nato il 13 maggio 1860. Entrò nel 1874 nella Regia scuola di marina, uscendone nel 1879, e da allora dedicò tutta la sua vita alla Marina, raggiungendo i più alti gradi e navigando tutti i mari del mondo.
Nel 1905, quand'era capitano di fregata, fu chiamato al Ministero della marina quale capo di gabinetto del compianto ammiraglio Mirabello; ed il suo fervido ingegno e la sicura competenza ch'egli già aveva acquistato, lo resero ottimo collaboratore nell'opera rinnovatrice e riordinatrice del valoroso ministro, a fianco del quale restò per due anni.
La guerra italo-turca del 1911 lo trovò contrammiraglio e sottocapo di Stato maggiore, e in tale carica egli si mostrò pari ai gravi compiti affidati alla nostra Marina, per la prima volta chiamata a combattere un'aspra lotta nel Mediterraneo e a compiervi delicate e difficili operazioni di trasporto e di sbarco.
A prova di quanto egli seppe operare, sta la motivazione dell'alta ricompensa sovrana di ufficiale nell'Ordine militare di Savoia: “Quale capo di Stato maggiore dell'ammiraglio Viale, e quale comandante della prima divisione della prima squadra, egli coadiuvò il suo capo in ogni fase della guerra del Mar Egeo, distinguendosi nell'occupazione di varie isole e particolarmente nell'attacco dei forti all'imboccatura dei Dardanelli, dimostrando in ogni circostanza coraggio e perizia”.
Nel 1914 fu comandante della R. Accademia navale e poi di divisioni navali.
Nel 1915, scoppiata la guerra nella quale tanto valore e tanta abnegazione dimostrò la nostra marina, egli, già viceammiraglio, fu nominato comandante in capo della prima squadra sulla Conte di Cavour e capo di Stato maggiore dell'Armata.
In tale altissima carica lo raggiunse la nomina a ministro della marina, avvenuta il 30 settembre 1915, e vi seppe dimostrare, in momenti così difficili, la sua lunga preparazione amministrativa, congiunta ad esperienza di comando e a mente pronta e equilibrata.
Nel 1917 fu chiamato al suo posto di combattimento, quale comandante in capo della squadra di battaglia; comando che con sommo suo dolore dové lasciare nel 1918, perché collocato in posizione ausiliaria.
Il 20 novembre 1915 era stato nominato senatore e, quando le alte cariche militari non lo tennero lontano, egli fu sempre assiduo ai nostri lavori: fu membro apprezzato e competente della Commissione di finanze, e partecipò ad importanti discussioni.
La sua giovialità e serenità, che non si smentirono mai, neppure quando venne colpito dalla gravissima infermità che doveva in breve tempo rapircelo, ce lo resero carissimo e la sua scomparsa lascierà una eco imperitura nei nostri cuori.
Vadano le nostre più vive condoglianze alla marina italiana, così gravemente colpita, alla desolata famiglia che vede scomparire sì prematuramente il suo capo; ed inchiniamoci reverenti alla salma dell'amato collega. (Approvazioni).
BERGAMASCO, ministro della marina. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BERGAMASCO, ministro della marina. Con animo profondamente commosso partecipo al lutto che colpisce oggi il Senato e la nostra marina con la immatura morte del viceammiraglio Camillo Corsi, e ne rievoco la memoria in questa Aula in cui egli così larga messe di consensi e di simpatia raccolse come senatore e come ministro.
Uscito giovanissimo guardia-marina dalla R. Scuola navale nel dicembre 1879, percorse rapidamente e brillantemente tutta la carriera, covrendo posti di grande delicatezza e fiducia a bordo ed a terra, così da raggiungere il grado di contrammiraglio nel settembre 1911. Tra i più colti nostri ufficiali, ha frequentato da tenente di vascello un corso di elettrotecnica presso l'Università di Roma, ed ha diretto con riconosciuta competenza, per più anni, la Rivista Marittima. Salda tempra di marinaio, alle lunghe navigazioni compiute in pace, ha potuto aggiungere un brillante stato di servizio in guerra, per il quale durante la campagna italo-turca fu insignito dell'alta onorificenza di ufficiale dell'Ordine militare di Savoia per avere, come capo di Stato maggiore del comandante in capo delle forze navali e come comandante della 1ª divisione della 1ª squadra, coadiuvato il suo capo in ogni fase della guerra nel Mare Egeo, distinguendosi nella occupazione di varie isole e nell'attacco dei forti all'imboccatura dei Dardanelli, in ogni circostanza dimostrando coraggio e perizia. Con pari animo partecipò, in posti di più grande responsabilità alla grande guerra, ed i suoi apprezzati servigi furono premiati con la nomina a commendatore dell'Ordine militare di Savoia.
Alle spiccate qualità di ottimo marinaio l'ammiraglio Corsi aggiungeva anche altissime doti di amministratore e di uomo politico, doti che furono largamente riconosciute nelle alte cariche che egli ebbe a ricoprire, come capo di gabinetto al Ministero della marina, come comandante dell'Accademia navale, come ministro.
Ma in tutti gli stadi della sua costante ascesa, in tutti i momenti della sua attività, in tutti gli incarichi affidategli, egli una cosa ebbe principalmente a dimostrare: lo sconfinato amore per la Marina. Per questo la Marina piange oggi la perdita di uno dei suoi figli più degni e più devoti.
Ed io mando di qui alla sua memoria il reverente e commosso saluto del Governo e di tutta la Marina. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti Parlamentari. Discussioni, 18 luglio 1921.