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CORBINO Mario Orso

30 aprile 1876 - 23 gennaio 1937 Nominato il 03 ottobre 1920 per la categoria 18 - I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Luigi Federzoni, Presidente

Fra le numerose e dolorose perdite che hanno colpito di recente il Senato, particolarmente triste per tutti noi è stata quella di Mario Orso Corbino. Non par vero che siano venuti a mancare imprevedutamente quella ribollente energia di vita ancora così giovanile, quel tesoro di ingegno tanto prezioso e originale, che, lungi dall'esaurirsi nel severo lavoro della cattedra e del gabinetto, e in molteplici e importanti attività scientifiche e tecniche al servizio dello Stato, si effondevano prodigalmente in una continua, appassionata ed efficace partecipazione all'opera della nostra Assemblea e fin anche nel dono quotidiano della più arguta e geniale conversazione con gli amici del Senato. Il nome del principe della fisica contemporanea resterà legato a scoperte sperimentali e a enunciazioni teoriche, le quali hanno rappresentato altrettante memorabili vittorie di quella che è forse la più gloriosa delle scienze italiane; ma noi rimpiangiamo sopra tutto il collega amatissimo, che per il fascino dell'ingegno, per la sorprendente versatilità, per la prontezza della parola precisa e scintillante era veramente uno degli animatori delle nostre discussioni. Versato in cento svariatissime materie non riteneva affatto disdicevole alla sua eccezionale autorità di maestro occuparsi anche degli argomenti apparentemente meno gravi. Voi ricordate l'ultimo discorso da lui pronunziato in quest'Aula. Era la prima volta che il Senato prendeva in esame il bilancio del nuovo Ministero della Stampa e della Propaganda. Mario Orso Corbino improvvisò sull'organizzazione, sui criteri direttivi, sugli effetti psicologici e sociali delle trasmissioni radiofoniche un'esposizione felicissima di concetti talmente interessanti e vivi, che ne resta ancora la memoria dilettosa nei nostri spiriti. E quale patriota egli era, e come vigile per gli interessi più delicati della difesa nazionale, e quanto consapevole della compenetrazione strettissima fra l'indirizzo della cultura e l'orientamento politico del paese. Forse la stessa tormentosa acutezza di quella sua tempra prevalentemente critica lo rendeva poco adatto ad accettare tutti i vincoli necessari di una rigorosa disciplina di partito; tuttavia possiamo ben dire che non solo come ministro dell'economia nazionale nei primi anni del Governo fascista, ma anche con la sua elevata azione parlamentare e con i servigi resi dalla sua fortissima competenza di scienziato, Mario Orso Corbino fu un leale e apprezzato collaboratore del Regime. Purezza adamantina di intenzioni, visione chiara e costante dei fini della patria inspirarono ogni suo atto; ma ancor più ci fu cara, e ci fa mestamente sentire come un vero lutto la scomparsa di lui, quella sua cordiale umanità, quell'espansività talvolta quasi fanciullescamente candida, e più spesso contenuta e velata da un'ironia senza amarezze, che rispecchiavano il fervore di un'anima infinitamente generosa e buona.
ROSSONI, ministro dell'agricoltura e delle foreste. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROSSONI, ministro dell'agricoltura e delle foreste. Il Governo si associa alle nobili parole di compianto pronunciate dal Presidente dell'Assemblea per la scomparsa dei senatori Corbino.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 marzo 1937.