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COMPAGNA Francesco

01 dicembre 1848 - 17 gennaio 1925 Nominato il 21 novembre 1892 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Calabria

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Altri lutti dolorosi ci hanno purtroppo colpito nel non lungo intervallo dei nostri lavori. [...]
Il 17 scorso è morto in Napoli Francesco Compagna. Ebbe i natali in Corigliano Calabro il 1° dicembre 1848, da nobile cospicua famiglia, benemerita per patriottismo e per illuminata munificenza, e fu degno delle elevate tradizioni famigliari, allo stesso modo che trasse esempio dallo zio, il nostro illustre compianto collega Pietro Compagna, nell'amore alla cosa pubblica.
Ancor giovane, trasferitosi a Napoli, partecipò fervidamente alla vita amministrativa locale e fu attivissimo assessore durante il sindacato di Nicola Amore. In quel periodo di tempo, ebbe occasione di mostrare anche più luminosamente le sue alte virtù civiche, allorché, a sedare un grave incendio, prestò con eroico sprezzo del pericolo tutta l'opera sua, sì da restarne gravemente ferito e da meritarsi la medaglia al valore civile.
Munificentissimo, prodigò le sue ricchezze ad alleviare le sventure altrui e soccorse largamente i suoi conterranei in occasione delle purtroppo frequenti calamità, procacciandosene la più viva riconoscenza e il generale affetto, anche per lo spirito di vera modernità con cui seppe far sì che la sua diletta Corigliano divenisse centro d'importanti industrie.
Fra le numerose cariche da lui ricoperte, merita d'esser segnalata quella di gentiluomo di corte della Regina Margherita.
Nominato senatore il 21 novembre 1892, fu circondato dalla universale stima e simpatia dei colleghi.
Mandiamo alla sua memoria un reverente saluto ed alla sua nobile, desolata famiglia l'espressione del nostro vivo rammarico. (Bene).
FEDERZONI, ministro dell'interno. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERZONI, ministro dell'interno. Alle parole nobilmente dette dall'illustre Presidente di questa Assemblea, il Governo desidera aggiungere l'espressione del suo fervido compianto per la perdita dei senatori [...], Compagna, [...] i quali tutti, nell'esercizio dei più alti uffici pubblici, nell'attività svolta in Parlamento, nell'acquisto delle maggiori benemerenze civili, lasciarono traccia luminosa e ricordo meritorio dell'opera data per la patria. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,20 gennaio 1925.