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COLOMBINI Camillo

18 luglio 1836 - 26 luglio 1896 Nominato il 07 giugno 1886 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti parlamentari Commemorazioni.
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Con crudele frequenza si seguono in quest'anno i nostri lutti.
Un telegramma mi annunciava testé essere morto stamani, di morte subitanea, in Torino il senatore Camillo Colombini. (Impressione).
Aveva egli di pochi giorni varcati i sessant'anni, per essere nato il 18 luglio 1836 a San Secondo di Pinerolo; ed occupava fra la cittadinanza e nel foro torinese un posto degno delle belle qualità dell'animo suo e della sua mente. Perché e mente ed animo erano stati fin dalla prima età educati ed informati da quella illustre letterata che fu Giulia Molino Colombini, onde era nato.
Entrato presto nella vita pubblica, parecchi uffici amministrativi furono le prove alle quali si cimentarono e divennero chiare le sue attitudini a maggiore palestra.
Fu eletto alla Camera dei deputati l'anno 1874 e vi rimase per quattro successive legislature, rappresentando ora il collegio di Ciriè, ora il secondo di Torino: apparteneva a quest'Assemblea dal giugno 1886.
Spirito gentile, le lotte politiche combatté senza acrimonia, quasi senza passione; anzi l'indole sua mite prendendo il sopravvento, a poco a poco se ne trasse in disparte rimanendone più che altro spettatore.
Ad ogni modo la rettitudine degli intenti l'integrità ed il disinteresse onde vi lasciò ricordo, accompagnano il suo nome nella tomba e suonano meglio d'ogni mia parola in onore del collega, di cui con dolore io vi ho annunciato la fine e che tutti noi amaramente lamentiamo perduto. (Benissimo).
CANONICO. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
CANONICO. Profondamente colpito dall'inaspettata notizia che solo in questo momento odo dalla bocca del nostro egregio Presidente, io, che fin dalla giovinezza fui amico di Camillo Colombini, e che ebbi eziandio consuetudine con la gentile sua madre, la poetessa Giulia Molino-Colombini, non posso a meno di mandare un saluto affettuoso alla memoria dell'egregio amico, dell'antico condiscepolo. (Benissimo).
COSTA, ministro di grazia e giustizia.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
COSTA, ministro di grazia e giustizia.Il Governo si associa alle parole nobilissime colle quali venne commemorata l'immatura perdita del senatore Colombini, e manda anch'esso un saluto alla sua memoria e depone un fiore sulla sua tomba. (Bene).
BONVICINI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
BONVICINI. Io mi associo alle eloquenti parole del nostro Presidente, del senatore Canonico e del ministro di grazia e giustizia.
Sono stato anche io collega del Colombini alla Camera elettiva, e benché sedessi in banchi opposti al suo, pur sempre ho ammirato l'integrità del suo carattere, la fermezza dei suoi propositi.
Io non tratterrò qui il Senato a parlare dei meriti del Colombini; credo però di interpretare i sentimenti di tutti voi, proponendo che sia spedita una lettera alla sua vedova esprimente il cordoglio del Senato per tanta perdita.
PRESIDENTE. Come il Senato ha udito, il senatore Bonvicini propone che alla vedova del senatore Colombini siano trasmesse le condoglianze del Senato.
Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
(Approvato).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 26 luglio 1896.