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COGNATA Giuseppe

25 novembre 1823 - 13 dicembre 1913 Nominato il 14 giugno 1900 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi! Durante la sospensione delle nostre sedute ci sono mancati i senatori Rossi Angelo e Cognata. [...]
Siculiana, in Provincia di Girgenti, diede i natali a Giuseppe Cognata il 25 novembre 1823. Fu medico-chirurgo, e meritò della scienza con Memorie date alle stampe e pregiate dai dotti delle mediche materie. Partecipò alle gesta siciliane del risorgimento per la libertà e l'unione dell'isola alla patria italiana. Fu eletto al Parlamento nazionale dal collegio d'Aragona all'VIII legislatura; dimise il mandato con altri di sinistra nel dicembre 1863 per la crisi della Camera riconvocata dopo la sventura d'Aspromonte, ma dal collegio venne rieletto; e ricevette poi ancora il mandato alle legislature IX e XIX. Nominato senatore il 14 giugno 1900, fu autore di un disegno di legge sulle decime agrigentine, ammesso a lettura, ma poi ritirato; ed un volume sullo stesso soggetto pubblicò. Morte improvvisa l'ha colto in Girgenti il 13 di questo dicembre. Anche alla sua tomba sia onore e vada il nostro ricordo. (Bene). [...]
FILÌ-ASTOLFONE. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILÌ-ASTOLFONE. È con vera, profonda commozione che mi associo alle parole del nostro Presidente, nella commemorazione che egli ha fatto del compianto senatore Cognata; ed io che, per lunga dimestichezza e consuetudine, ne conobbi ed apprezzai le singolari doti di mente e di cuore, posso valutare la perdita che la famiglia, i congiunti e la città di Girgenti e la provincia hanno fatto.
Giuseppe Cognata, fu tra i più distinti professionisti del luogo, amato, ricercato, oltre che per la sua elevata intelligenza, pel suo grande disinteresse nel nobile esercizio professionale. Fu di altissimi, e giammai smentiti sentimenti patriottici, e quando il professare patriottismo sotto la tirannide borbonica costava la vita ai migliori cittadini.
Fu di carattere adamantino ed eccelse per ogni virtù domestica.
Fino nei più tardi anni diede le sue migliori energie nel Consiglio provinciale, in quello sanitario e nella Commissione di beneficenza ed in altri pubblici incarichi, che seppe sempre disimpegnare con grande amore. Fu nell'altro ramo del Parlamento, rappresentante il collegio di Aragona. Tutto ciò ben gli valse il seggio in questa Camera vitalizia, ove come fra l'altro ne fa fede, non ostante la tarda età, la tenacia e salda convinzione, non lasciò di occuparsi dell'abolizione delle decime agrigentine.
Pertanto, mando un saluto alla di lui cara memoria, e propongo che il Senato faccia pervenire alla famiglia ed alla città di Girgenti le proprie condoglianze. (Approvazioni vivissime).
DI SAN GIULIANO, ministro degli affari esteri. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DI SAN GIULIANO, ministro degli affari esteri. Il Governo si associa alle nobili e commosse parole che, in onore della memoria dei due colleghi che abbiamo perduti, sono state testé profferite dal nostro illustre Presidente e dai senatori Frola e Filì Astolfone.
Il Governo si associa pure alle proposte che sono state fatte.
PRESIDENTE. Mi farò un dovere di dare esecuzione alle proposte accennate dai senatori Frola e Filì Astolfone, nelle quali è certo consenziente il Senato.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 19 dicembre 1913.