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CHIMIENTI Pietro

28 gennaio 1864 - 26 novembre 1938 Nominato il 08 giugno 1921 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Puglia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Luigi Federzoni, Presidente

Personalità originale aveva Pietro Chimienti, brindisino, che le due attività parallele della sua laboriosa esistenza, quella di parlamentare e quella di maestro di diritto pubblico, rivolse di preferenza allo studio dei problemi di legislazione costituzionale. A una vasta conoscenza delle dottrine e della prassi degli Stati moderni condotta fino all'analisi più sottile del contenuto giuridico di ogni forma e di ogni atto, egli aveva unito l'osservazione diretta dei fenomeni politici, procuratasi con un quarantennio di alacre partecipazione alla vita delle assemblee. Deputato per cinque legislature, senatore dalla 26°, se non poté lasciare sensibile traccia del suo passaggio negli uffici di Governo ai quali fu ripetutamente assunto in alcuni degli effimeri Gabinetti del sistema parlamentare, attinse da quell'esperienza il chiaro e acuto senso realistico con cui sorresse sempre le sue enunciazioni teoriche. Conviene riconoscere che motivo dominante di numerosi scritti e discorsi di Pietro Chimienti fino dai tempi di molto anteriori alla Marcia su Roma, fu il postulato della restaurazione del potere esecutivo nella sua iniziativa e nella sua responsabilità mediante il superamento di quella crisi dell'azione di Governo, che egli insistentemente segnalò con rilievi spesso nuovi e saporiti: crisi che soltanto il fascismo poteva e doveva, un giorno, radicalmente risolvere. Da questo punto di vista, indubbiamente essenziale, può ben dirsi che l'antico liberale, sonniniano, il quale pur attraverso contrastanti contingenze, aveva sempre invocato un regime di autorità, era naturalmente destinato a dare un'adesione del tutto coerente, spontanea ed efficace ala nostra Rivoluzione. A ciò lo avevano condotto, infatti, il caldo patriottismo e il profondo amore agli ideali nazionali del risorgimento non meno che la sana e classica concezione dello Stato e l'abito mentale dell'uomo di pensiero e di cultura.
CIANO, ministro degli affari esteri. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CIANO, ministro degli affari esteri. A nome del Governo, mi associo alle nobili e commosse espressioni di rimpianto testé pronunciate dal Presidente dell'Assemblea.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 dicembre 1938.