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CHIGI ZONDADARI Bonaventura

11 agosto 1841 - 18 novembre 1908 Nominato il 10 ottobre 1892 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi. [...] La morte, non ancora sazia, ha voluto testé, ai 18 del corrente mese, nuovamente affliggerci, spegnendo in Siena un altro onorando nostro collega, il senatore Bonaventura Chigi-Zondadari, a 67 anni di età e 16 di sedia senatoria, cui era stato elevato il 10 ottobre 1892. L'illustre di casato fu l'eletto del popolo, il cittadino operoso, della città ornamento, de' campi educatore. Siena lo possedeva, Firenze menava il vanto de' suoi natali; ambe le città lo amavano. Se per tre legislature non fosse bastato l'esercizio del mandato politico ad aprire le porte del Senato, egli ne contava cinque; due volte rappresentante il collegio di Montalcino, tre volte quello di Siena. Gli guadagnarono i voti degli elettori le prelibate qualità ed il liberale sentimento; glieli confermarono la sua assiduità alla Camera e la rettitudine della parlamentare condotta. Quanto apprezzato dall'Assemblea elettiva, tanto lo fu da questa vitalizia.
Della Provincia di Siena il Chigi fu consigliere autorevolissimo. Appassionato ed intelligente delle belle arti, se ne fece un culto; e, sopraintendente dell'Istituto di belle arti di quella città, gli dedicò con ispeciale criterio uno zelo singolare. Esperto dell'agricoltura, fu indefesso a dar modello de' migliori sistemi nella coltivazione delle sue terre.
Solenni sono state le esequie, universale il compianto dell'uomo, che la nobiltà del sangue aveva abbellita de' pregi della persona, il ricco retaggio non oziosamente goduto, la vita spesa non per la privata soltanto, ma eziandio per la pubblica utilità. E però non passerà all'oblio il nome del marchese Bonaventura Chigi-Zondadari. Presso noi starà scritto fra quelli dei chiari nostri trapassati degni di memoria. (Approvazioni). [...]
BARZELLOTTI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
BARZELLOTTI. Ho chiesto la parola per mandare - associandomi a ciò che così eloquentemente e così efficacemente ha detto il nostro Presidente intorno all'onorevole Bonaventura Chigi - per mandare a lui un saluto, a lui nativo di quella Siena, cui mi stringono legami profondi di affetto, di famiglia e di tradizioni patrie.
Mando un saluto di rimpianto alla memoria dell'uomo egregio, che, giorni sono, si è spento dopo lunga e dolorosa malattia, sopportata con pazienza da filosofo; si è spento in mezzo al compianto della sua città che gli ha reso onoranze solenni.
Mando un saluto al cittadino, al quale la nobiltà della nascita ed il ricco censo non furono scusa ad una vita inerte e disinteressato della pubblica cosa; al cittadino che rappresentò operosamente per più legislature nell'altro ramo del Parlamento il collegio di Montalcino, la piccola e gloriosa città, alle cui memorie va unita quella dell'ultimo rifugio, che vi ebbe la Repubblica di Siena nella sua estrema disperata difesa contro l'oltracotanza delle armi imperiali.
Mando un saluto a Bonaventura Chigi, che portò alla Camera ed al Senato quella larga esperienza di uomini e di cose, che nella sua patria gli conferì sempre autorità nelle pubbliche amministrazioni; alla quale autorità egli seppe aggiungere molta gentilezza di studi umani e scientifici, molto amore e gusto delle arti belle e della loro storia; seguendo anche in questo la tradizione della sua città, la quale, come è una delle più gentili, è anche una delle più colte e gloriose città della nostra Italia. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 28 novembre 1908.