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CERRUTI Cesare

10 luglio 1820 - 25 febbraio 1905 Nominato il 20 novembre 1891 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Liguria

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori! Una funesta corrente morbosa moltiplica quest'anno le sue vittime.
Due altri colleghi abbiamo perduto in questi giorni. [...]
Un altro collega ancora ci ha recentemente abbandonati, il viceammiraglio Cesare Cerruti; che, nato a Genova il 10 luglio 1820, morì in Roma il 25 febbraio di quest'anno.
Nominato guardia-marina il 18 settembre 1838, percorse dipoi tutti i gradi della marina militare, fino a quello di viceammiraglio, conferitogli il 9 agosto 1878, e passò nella riserva navale il 29 maggio 1887.
La sua carriera fu brillantissima. - Distintosi fin da giovane a Gibilterra nel 1848, in occasione di un incendio ivi scoppiato, - fece la campagna del 1856 contro la Russia, e le campagne del 1859, del 1860, del 1866 per l'indipendenza italiana; nelle quali le singolari sue prove di valore gli meritarono parecchie medaglie e numerose decorazioni nazionali e straniere.
Nominato senatore il 20 novembre 1891, finché le forze glielo permisero, fu sempre assiduo alle sedute del Senato. E quando prendeva la parola in discussioni riflettenti la marina, la chiarezza delle idee, il suo fuoco, il suo entusiasmo giovanile rivelavano l'esperienza, le abitudini e la passione del soldato e del marinaro.
Di cuore benefico, contribuì a fondare l'Asilo pei figli dei marinari: di rettitudine esemplare, di carattere intemerato, col suo aspetto, con la sua parola franca, sobria, incisiva, con l'affabilità dei suoi modi, attirava a sé la simpatia di quanti lo conoscevano.
Auguro al nostro paese uomini del suo stampo; e, - con l'ultimo saluto del Senato al compianto, benemerito collega, - esprimo la più viva nostra partecipazione al dolore della rispettabile sua famiglia, e l'affettuosa nostra simpatia pel caro defunto. (Bene).
MIRABELLO, ministro della marina.Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MIRABELLO, ministro della marina.Il senatore Carlo Cerruti, ammiraglio, nato a Genova il 30 luglio 1820 ed ammesso nella scuola di marina, allora sarda, nel novembre 1838, veniva nominato ufficiale a 18 anni; egli percorse tutti i gradi della gerarchia militare ed a soli 47 anni fu nominato contrammiraglio, raggiungendo poi l'alto grado di viceammiraglio nel 1878.
L'ammiraglio Cerruti prese parte alla guerra di Crimea, fece tutte le campagne dell'indipendenza italiana, distinguendosi specialmente alla presa di Ancona, sì da meritare la medaglia d'argento al valore militare; egli tenne il comando della nostra flotta, allora detta squadra permanente, durante gli anni, dal 1874 al 1876, e nel 1878 lasciò i quadri dell'Armata attiva. Fu aiutante di campo onorario di S.M. il compianto Umberto I; e per i meriti acquistati durante la sua brillante carriera, egli ebbe l'alto onore d'essere chiamato a fare parte di questo alto consesso nel 1891.
L'ammiraglio Cerruti quantunque da 27 anni avesse lasciato la marina della quale egli a buon diritto poteva ritenersi decano, pur tuttavia il suo cuor di marinaio palpitava ancora di giovanile ardore per ogni questione che interessava l'Armata; e nonostante la oramai sua tarda età, egli seguiva con amore paterno lo svolgersi ed i progressi di quella marina alla quale egli aveva dedicata tutta la sua vita, in quel periodo appunto in cui si affermavano le nuove aspirazioni e si maturavano i nuovi destini della giovane Italia.
La sua esistenza, oltre che ai suoi amici più intimi, era cara a numerose persone ed a famiglie che egli tacitamente beneficava; e, caratteristica ultima della sua vita, fu appunto una filantropia tutta dedicata al sollievo dei sofferenti e dei bisognosi.
A me che lo ebbi per mio comandante nei primordi della mia carriera e che fino d'allora potetti ammirare in lui il valente marinaio, il valoroso soldato e la bontà innata eccezionale del suo cuore nobilissimo, non mai smentitasi poi durante la sua lunga ed operosa esistenza, a me conceda il Senato in questo momento che alle condoglianze del Governo e a quelle dell'illustre nostro Presidente aggiunga da questo banco un ultimo particolare affettuoso saluto alla memoria del defunto ammiraglio ed ancora una parola di sincero rimpianto per la sua famiglia desolata (Approvazioni vivissime). [...]

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,1° marzo 1905.