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CERRUTI Carlo

13 novembre 1840 - 19 dicembre 1904 Nominato il 17 novembre 1898 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori! Una perdita dolorosa ha fatto il Senato nella persona del senatore Carlo Cerruti, spentosi a Novara questa mattina, 19 dicembre 1904.
Nato colà il 13 novembre 1840, fin da giovanetto diè prova di molto ingegno e di grande amore allo studio.
Io l'ebbi fra i miei studenti all'Università di Torino, quando vi professava il diritto penale, e rimasi vivamente impressionato dalla sua mente così equilibrata, dalla nitida chiarezza delle sue idee, dal suo spirito riflessivo e dalla severa, inesorabile logica che caratterizzava ogni suo discorso, in cui la sobrietà della parola non faceva che accrescere la lucidezza e il vigore dei concetti.
Queste doti, che lo resero fin d'allora tra i primi del suo corso, non solo si mantennero, ma si accrebbero in lui durante tutta l'operosa sua vita.
Giurista valentissimo, era uno dei più illustri avvocati del foro subalpino.
Nella Camera dei deputati, ove entrò nel 1886 e stette per tre legislature, e poi in Senato, di cui fu chiamato a far parte il 17 novembre 1898, queste doti rifulsero viemaggiormente sia negli uffizi a cui attendeva con alacrità, sia nelle varie commissioni di cui era membro, sia nei discorsi che tenne in Senato, specialmente sostenendo il disegno di legge contro i matrimoni illegali e quello sull'istituzione di un ufficio di lavoro.
L'intemerato carattere, la schietta franchezza dei modi, la coerenza non mai smentita coi suoi principii e con sé stesso, la bontà dell'animo, lo rendevano caro a tutti.
Noi abbiamo perduto in lui un valente e diletto collega. La memoria affettuosa che ne serberemo nei nostri cuori possa valere di qualche conforto alla desolata famiglia. (Vive approvazioni).
FINALI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FINALI. Se è sempre dolorosa la notizia della perdita di un collega, più dolorosa è quando la morte lo colpisce nel vigore degli anni e delle forze, quando era in grado di continuare per molti anni a rendere servigi alla patria.
Io nulla aggiungerò alle parole eloquenti dell'onorevolissimo nostro Presidente, il quale del senatore Carlo Cerruti ha enumerato splendidamente le qualità e le virtù intellettuali e morali; ma, siccome ho avuto il piacere di averlo per parecchi anni collega nella Commissione permanente di finanze, in nome della Commissione stessa, sicuro d'interpretare l'animo dei miei colleghi, esprimo vive e speciali condoglianze per la perdita fatta, perché noi per la comunanza di lavoro, siamo stati in grado di apprezzarne maggiormente l'ingegno, la dottrina, l'operosità e gli altri insigni meriti. (Approvazioni).
VISCHI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VISCHI. Uno dei primi discorsi pronunziati dal compianto Cerruti nell'altro ramo del Parlamento fu a favore delle provincie meridionali; ed io ora vi domando il permesso di associarmi, come italiano, alle parole di compianto dette dal presidente e dal senatore Finali; e di deporre, come meridionale, sulla tomba lacrimata dell'illustre Cerruti un fiore, che esprime alla derelitta famiglia sua tutta la riconoscenza della mia regione. (Approvazioni).
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Fui per lunghissimi anni amico del compianto senatore Cerruti, il quale, come me, fu allievo dell'illustre Presidente del Senato nella Regia Università di Torino. Lo trovai collega alla Camera dei deputati, collega carissimo e stimato da tutti. Giunto al Senato, egli ha potuto dar qui prova del grande valore suo.
Egli fu uomo che doveva esclusivamente tutto a se stesso. Egli formò la sua fortuna con la grande operosità, col grande ingegno e con la grande stima che godeva presso tutti i concittadini suoi. Prendo, anche a nome del Governo, parte vivissima al dolore del Senato, a quello della povera famiglia e della città di Novara che il compianto senatore per tanto tempo rappresentò così degnamente alla Camera d ei deputati. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 19 dicembre 1904.