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CERESA Pacifico

15 maggio 1833 - 29 ottobre 1905 Nominato il 14 giugno 1900 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Veneto

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori! Abbiamo chiuso, al principio di luglio, le nostre adunanze col rimpiangere la perdita di un nostro egregio collega; le riapriamo ora col rimpiangerne altri parecchi. [...]
Un altro grande lavoratore e benemerito cittadino abbiamo perduto nel senatore Pacifico Ceresa, nato a Venezia il 15 maggio 1833 e spentosi colà il 29 ottobre 1905.
Venezia fu la sua città nativa: Venezia fu la passione della sua vita.
Elevatosi col proprio lavoro nell'industria e nel commercio, e con un carattere intemerato ad una cospicua posizione finanziaria, impiegò la sua ricchezza in molte e larghe beneficenze, che il gentile pudore della sua modestia non lasciava conoscere: impiegò la perfetta conoscenza dei bisogni e degl'interessi di Venezia ed il retto criterio, da lui acquistato nella lunga ed immacolata pratica degli affari, al risveglio ed all'incremento industriale e commerciale della sua diletta città.
E Venezia, che ben ne comprendeva ed apprezzava il valore, lo chiamò a presiedere la Camera di commercio, a presiedere la Congregazione di carità, a far parte del Consiglio direttivo della Scuola superiore di commercio.
Dove aveva uffici pubblici e dove non ne aveva, egli s'interessava con pari ardore a promuovere l'incremento dell'operosità veneziana: convinto com'era che solo il lavoro probo e condensato di ciascuna delle città italiane può costituire il reale incremento del lavoro e della produzione nazionale - fonte della vera ricchezza e prosperità del paese.
Il Sovrano lo chiamò a sedere in Senato il 14 giugno 1900.
Venezia lo piange: con lei lo piange il Senato, e manda alla contristata famiglia le vive sue condoglianze. (Approvazioni). [...]
FORTIS, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. A nome del Governo, mi associo con animo profondamente contristato alla mesta commemorazione testé fatta dall'illustre Presidente dei senatori perduti: e ne rimpiango amaramente la perdita, rendendo tributo di onore alla loro cara memoria. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 5 dicembre 1905.