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CEPPI Lorenzo

13 febbraio 1802 - 02 giugno 1872 Nominato il 29 febbraio 1860 per la categoria 12 - I consiglieri del Magistrato di cassazione e della Camera dei conti dopo cinque anni di funzioni provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Paolo Onorato Vigliani, Vicepresidente
Onorevoli Colleghi,
Frequenti pur troppo sono le perdite che questo gravissimo Consesso è dalla sua costituzione destinato a deplorare. Nel breve intervallo in che tacque il Senato, abbiamo avuto la sventura di perdere tre onorevoli Colleghi: il conte Lorenzo Ceppi[...].
Il conte Ceppi era ad un tempo magistrato di tempra antica, e solertissimo amministratore. Stato al fianco dell'illustre nostro Collega il conte Ottavio di Revel, Ministro delle Finanze di venerata memoria, allorché le franchigie costituzionali furono dalla magnanimità di Re Carlo Alberto concesse alla maturità dei tempi ed al voto del savio e devoto suo popolo, il Ceppi manifestò tosto quei severi e liberali principii a cui l'animo suo era da gravi studi informato. Comizi popolari lo mandavano a sedere nella Camera dei Deputati, e tra essi acquistò alta stima, per fermezza di carattere e per larghe cognizioni legislative. Passò dalla amministrazione delle Finanze alla Corte di Cassazione di Torino, ed al Consiglio di Stato, e si mostrò non meno sapiente nel giudicare che nel consultare. Veniva aggregato al Senato nel 1860, epoca del più splendido svolgimento dei destini italiani.
Quanto fosse la di lui autorità in questa Assemblea, lo sanno tutti coloro che ne raccolsero ed ammirarono la parola sempre opportuna, sobria, severa, e piena di saviezza pratica e di seria dottrina. Il Ceppi, comecché legato da forti vincoli di famiglia e d'interessi alla sua natale Torino, seguiva tuttavia, per nobile sentimento patrio, il Senato a Firenze; ma colà colto da improvviso accidente, n'ebbe la salute gravemente alterata, e dovette ritirarsi a vita privata, avendo riservato le ultime sue fatiche al solo servizio del Municipio di Torino, del quale anche negli ultimi suoi giorni, era uno dei più zelanti ed apprezzati amministratori. Ebbe il Ceppi titolo di nobiltà gentilizia in premio di egregie virtù e di veri meriti.
A rendervi, o Signori, in poche parole la esatta immagine della virtuosa e severa natura di questo insigne Collega, che ora piangiamo estinto, io vi dirò che in ogni atto della sua svariata, lunga e luminosa carriera, fu e si mostrò tenacemente:Virtutis verae custos rigidusque satelles.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, del 27 giugno 1872.