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CELORIA Giovanni

29 gennaio 1842 - 17 agosto 1920 Nominato il 04 aprile 1909 per la categoria 18 - I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

La mattina del 17 agosto spegnevasi in Milano il professor Giovanni Celoria dopo lunga e penosa malattia che lo aveva sottratto da tempo ai suoi studi prediletti. Nato in Casal Monferrato il 29 gennaio 1842, a 21 anno conseguiva la laurea d'ingegnere nell'Università di Pavia e si dedicava agli studi di astronomia ai quali si sentiva portato sopra tutti gli altri.
Le sue doti d'ingegno vivace e di spirito acuto di osservazione furono ben presto apprezzate e nel 1875 il senatore Giovanni Schiaparelli, l'illustre astronomo, direttore dell'Osservatorio di Brera, lo chiamò presso di sé quale assistente. Poco dopo, il bisogno di perfezionarsi coi nuovi metodi e coi nuovi sistemi lo traeva all'estero dove frequentò con meraviglioso profitto gli istituti scientifici di Berlino e Bonn.
Nel 1873 veniva nominato secondo astronomo dell'Osservatorio di Brera e nel 1876 gli era affidata la Cattedra di geodesia del Policlinico di Milano che tenne con molto onore fino a pochi anni addietro.
Successivamente, pur avendo vinto il concorso ad ordinario di astronomia nell'Istituto di studi superiori di Firenze con la direzione dell'annesso Osservatorio astronomico di Arcetri, egli non volle lasciare Brera a cui lo legavano i palpitanti ricordi dei suoi primi studi e nel 1900 succedeva a Giovanni Schiaparelli nella direzione di quell'Osservatorio.
La sua operosità scientifica è veramente meravigliosa. Convinto che l'immaginazione non sorretta dai fatti sia sterile e crei niente altro che un circolo chiuso, in cui perpetuamente s'aggira, egli dedicò tutta la sua vita all'osservazione. Dalle "varie determinazioni di orbite di stelle doppie" alle ricerche "sulle grandi eclissi solari del 2 giugno 1239 e del 6 ottobre 1241" e su più antiche ancora come quella di Agatocle, che gli fruttò un premio dei Lincei, ed alle "osservazioni delle grandi comete del 1457 e del 1472" è tutta un'opera preziosa la sua, che ha apportato un contributo non comune agli studi di astronomia. È al suo studio "sulla cometa di Halley" che si deve la preparazione di uno fra i più importanti gruppi di argomenti per cui le apparizioni di quella cometa furono ristabilite fino a qualche secolo prima di Cristo.
Non meno profondi e proficui furono i suoi studi di meteorologia; e l'opera sulle "Variazioni periodiche e non periodiche della temperatura e della pressione atmosferica del clima di Milano (1876)" gli valse un altro premio dell'Accademia dei Lincei.
Enumerare le cariche e gli onori accademici da lui meritati non è possibile. Chiamato giovanissimo a far parte della Regia commissione per i lavori geodetici del grado europeo, ne fu eletto poi vicepresidente e nel 1902 presidente. Fu accademico dei Lincei e presidente dell'Istituto lombardo di scienze e Lettere, nonché membro dell'Associazione geodetica internazionale.
Tutta la vita e le opere del Celoria sono pervase da una ardente passione di diffondere, anche oltre la cerchia degli specialisti, l'amore alla scienza e sovratutto all'astronomia, della cui rara potenza educatrice egli era convinto.
E non solo a lui si debbono molte pregiate pubblicazioni più specialmente rivolte al gran pubblico, ma fu inoltre apprezzato conferenziere, anche per la sua vastissima cultura letteraria, e l'Associazione promotrice della cultura popolare e la sezione milanese della Dante Alighieri l'ebbero attivo presidente.
Né la sua operosità scientifica gli ha impedito di prender parte attiva alla vita intellettuale e civile milanese. Fu per parecchio tempo consigliere comunale ed anche assessore per l'istruzione, rivelando qualità oratorie non comuni e grande competenza nel campo amministrativo, ed ebbe parte notevole in quel lavoro d'intesa diretto a preparare le convenzioni fra gli enti locali e il Governo per un nuovo assetto grandioso e definitivo degli istituti milanesi di alta cultura.
Nominato senatore il 4 aprile 1909, fu operoso parlamentare per quanto glie lo permettessero le sue occupazioni scientifiche, e prese parte ad importanti discussioni, sovratutto in materia scolastica.
Con la fine di Giovanni Celoria scompare un'intelligenza vivace, un'attività instancabile, un animo nobile, compreso di ogni più severo dovere, di ogni più alto ideale.
Innanzi alla inesorabilità del fato i nostri cuori si raccolgono in profondo dolore e mandano alla tomba dell'insigne scienziato un reverente saluto. (Approvazioni). [...]
CROCE, ministro della pubblica istruzione. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CROCE, ministro della pubblica istruzione. Mi associo a nome del Governo alle nobili parole con le quali l'illustre Presidente ha commemorato i compianti senatori Soulier, Celoria e Ardigò. [...]
GIOLITTI, presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno. Non ho bisogno di dire al Senato che il Governo sente sempre con vivo dolore la scomparsa di uomini eminenti appartenenti a questa Assemblea. Il Presidente del Senato ha ricordato i servizi resi dagli uomini che disgraziatamente il Senato ha perduto, ha ricordato le opere che li resero meritevoli della stima di questa Assemblea e della riconoscenza del paese.
Il Governo si associa alle nobili parole del Presidente del Senato e al dolore che il Senato sente per la perdita di membri che resero segnalati servizi al paese. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 17 settembre 1920.