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CEFALY Antonio

10 novembre 1850 - 04 aprile 1928 Nominato il 17 novembre 1898 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Calabria

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, ,Presidente

Onorevoli colleghi. [...] Spegnevasi il 4 aprile in Roma Antonio Cefaly, nato in Cortale il 10 novembre 1850. Per le tristi condizioni di salute del padre suo, morto poi lasciandolo ancor giovinetto, dové prestissimo, tralasciati gli studi, assumere la direzione della cospicua azienda famigliare, acquistandovi precoce maturità di carattere. Venuto in grande stima presso i suoi concittadini, fu eletto a ventun anno consigliere comunale e due anni dopo assunse il sindacato, che tenne per quasi un lustro, segnalandosi per sagace opera amministrativa. A venticinque anni entrò nel Consiglio provinciale, e molto si adoperò per il bene della sua regione. Fu anche presidente del Consiglio provinciale e per quasi quarant'anni partecipò alla vita amministrativa provinciale, ritraendosene solo nel 1914. Nel 1882 fu eletto deputato per il 2° collegio di Catanzaro, per la XV legislatura e lo stesso collegio lo mandò alla Camera anche per le due legislature successive; nella XVIII rappresentò invece il collegio di Nicastro, ritraendosi poi nel 1895 dalle competizioni elettorali, disgustato per il mal costume politico che dilagava nel suo collegio. Durante i tredici anni di sua deputazione, Antonio Cefaly fu attivo e apprezzato parlamentare; predilesse le questioni agrarie, di cui fu appassionato non meno che competente cultore e militò nel partito liberale progressista, ai cui principi tenne fede ognora. Godé la fiducia di vari Ministeri ed ebbe offerta a più riprese la carica di sottosegretario e di ministro, che la innata modestia gli impedì di accettare.
Il 17 novembre 1898 entrava in Senato, ad una età allora insueta, e seppe presto guadagnarsi la stima e l'affetto dei colleghi, che lo elessero a far parte di numerose commissioni, fra l'altre di quelle per il regolamento interno, per la verifica dei titoli dei nuovi senatori, per la contabilità interna, per la vigilanza sulle ferrovie; fu anche membro e presidente della Commissione permanente d'istruzione. Merita ricordo la sua proficua partecipazione, come membro e come vicepresidente, alla Commissione d'inchiesta sulle condizioni dei contadini del Mezzogiorno e a quella sulle spese di guerra, di cui fu componente attivissimo e così scrupoloso, che per la mole del lavoro sostenuto ebbe anche nocumento alla salute. Fu membro di molti uffici centrali e partecipò ad importanti discussioni, sempre recando al lavoro legislativo il contributo della sua operosità e della sua competenza. Di lui ricordiamo notevoli discorsi, come quando combatté vittoriosamente il primo disegno di legge sulla cedibilità degli stipendi degli impiegati, o quando protestò contro gli scioperi nei pubblici servizi: prese anche parte importante alle discussioni sulla riforma del Senato e su varie modifiche al regolamento interno.
Gentile e cordiale con tutti, era da tutti amato, al di sopra delle divisioni di parte, ed era generalmente apprezzato per l'inflessibilità del carattere. La stima dei colleghi lo chiamò per tre volte alla carica di Vicepresidente, e fu carissimo ai colleghi dell'Ufficio di Presidenza.
Uomo benefico e amantissimo del paese natio, lo ha più volte beneficato anche con cospicue donazioni. Antonio Cefaly fu esempio di carattere, di operosità, di modestia e di zelo nell'adempimento dei propri doveri; il Senato del Regno s'inchina reverente alla sua memoria e porge alla famiglia desolata commosse condoglianze. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 3 maggio 1928.