senato.it | archivio storico

CASATI Gabrio

02 agosto 1798 - 16 novembre 1873 Nominato il 20 ottobre 1853 per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Francesco Maria Serra, Vicepresidente
Signori Senatori:
In assenza dell'autorevolissimo personaggio a noi tutti caro e da me in special modo venerato, l'illustre marchese di Torrearsa, tocca a me di compiere l'ufficio doloroso di rendervi informati di due recenti e lamentevolissime perdite fatte dalla nostra Camera tra la proroga della precedente Sessione, e la inaugurazione dell'attuale. [...]
Come udiste, o Signori, due tombe lacrimate si chiusero da quattro mesi in qua, una a Torino, a Fermo l'altra, e mentre io parlo, un'altra lacrimatissima se ne schiude a Milano.
L'egregio Collega nostro, l'ex Presidente degnissimo di questo Consesso augusto, il cittadino benemerentissimo del Re e della Patria, l'illustre conte Gabrio Casati, non è più. Un attacco tremendo di congestione cerebrale spegneva in quarant'otto ore nella sua diletta Milano la di lui preziosa esistenza.
All'annunzio di cotanto grave sciagura, il Senato avrà una ragione di più per lamentare che questo seggio elevatissimo non sia oggi occupato dall'uomo eminente, al quale il Governo del Re con savissimo consiglio lo ha destinato. Infatti, l'animo mio commosso dalla notizia funesta, tanto meno poté raccogliersi, e può dire parole degne dell'illustre trapassato, quanto più brevi furono le ore che trascorsero tra l'annunzio dell'avvenimento deplorevolissimo e la comunicazione che io doveva darne al Senato. Che se assunto difficile sarebbe per molti il dire delle virtù di Gabrio Casati cittadino, e delle doti preclare dell'integro e coraggioso podestà di Milano, del Presidente del Governo provvisorio di Lombardia, del patriota operosissimo, del Ministro illuminato, del Presidente che indirizzò per quattro anni le nostre discussioni con tanto decoro e frutto della cosa pubblica, difficilissimo e quasi impossibile è per me il compierlo degnamente.
E con qual pro io mi arrischierei, o Signori, a tentare una prova, che d'altra parte penso sia quanto meno superflua?
Forseché non è a tutti voi noto che il compianto nostro collega ebbe una parte assai spiccata negli avvenimenti più importanti che prepararono, accompagnarono e susseguirono sino a questi ultimi giorni il compiuto risorgimento d'Italia nostra?
È forse necessario che io vi ricordi le onorificenze di prim'ordine colle quali la munificenza del Re nostro compensò la devozione senza limiti, la fedeltà incrollabile, il patriottismo esemplare dell'illustre di cui non sarà mai abbastanza compianta la perdita?
Forseché non siete tutti stati testimoni della consolazione ineffabile, a pochissimi concessa e da lui padre amorevolissimo provata, allorquando vide assunto meritamente alla dignità Senatoria il non degenere suo figlio?
Sia meglio adunque di ogni parola superflua, il silenzio ed il raccoglimento nell'angoscia e nel dolore. Ma se è vero che lassù nel beato regno delle cose di quaggiù memoria duri, l'anima virtuosissima di Gabrio Casati sentirà la gioia, riserbata soltanto agli egregi, che dipartendosi da questa terrena dimora, lasciano tra i congiunti, gli amici ed i Colleghi, come egli lascia tra noi, ricchissima eredità di compianto sincero e di rimembranza affettuosa.

Senatore BERETTA. Domando la parola.
PRESIDENTE. Il Senatore Beretta ha la parola.
Senatore BERETTA. Come concittadino e collega al conte Casati in molti degli Uffici della città di Milano, mentre faccio eco alle sincere lodi che tributò in nome del Senato il nostro Presidente all'illustre estinto, propongo di inviare le più sentite condoglianze al degno figlio, nostro Collega.
Senatore GUALTERIO. Domando la parola.
PRESIDENTE. Il Senatore Gualterio ha la parola.
Senatore GUALTERIO. Io mi associo di gran cuore alle parole del nostro Presidente e del Collega Senatore Beretta.
Amico personale del conte Casati, io credo sia atto di giustizia il fare un atto di condoglianza, non solo colla famiglia, ma anche col Municipio di Milano per la perdita di quell'egregio, che tanto ha contribuito alla liberazione d'Italia.
PRESIDENTE. Il Senato ha inteso la proposta del Senatore Beretta, appoggiata e completata dal Senatore Gualterio.
Chi intende approvarla, si alzi.
(Approvato.)
L'Ufficio di Presidenza penserà a spedire una lettera di condoglianza alla famiglia dell'illustre estinto ed al Municipio di Milano".

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 17 novembre 1873.