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CASANA Severino

23 ottobre 1842 - 09 ottobre 1912 Nominato il 01 maggio 1898 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi. [...] La morte di Severino Casana, avvenuta nel suo castello di Montalto Dora, all'una del 9 ottobre, ha troncato una vita nobile, onorata ed operosa, onde molto aveva la cosa pubblica profittato e molto ancora promettevasi di profitto.
Nato in Torino il 23 ottobre 1842, vi crebbe e studiò. Prescelte le matematiche, appresa ingegneria, in breve acquistò pregio nella professione, e dal 1864 al 1869 esercitò nelle costruzioni ferroviarie del Mezzogiorno e di Lombardia. Dal 1869 al 1881 fu docente in quella stessa scuola di applicazione, dalla quale era uscito laureato.
La politica l'attrasse, ma vi serbò temperanza e dignità. A scrutinio di lista fu degli eletti del 1° collegio di Novara nel corso della XVI legislatura; venne confermato per la XVII; nella XVIII e nella XIX rappresentò il collegio di Pallanza, e nella XX ancora, finché, voluto Sindaco dai voti del Consiglio comunale torinese nell'aprile 1898, gli fu d'uopo dimettere il mandato politico. Stando Sindaco rappresentò degnamente Torino durante l'esposizione commemorativa del cinquantenario dello Statuto. Prima che Sindaco il Comune lo aveva avuto assessore. A quell'amministrazione comunale appartenne di continuo dal 1883 apprezzatissimo; lo ebbe in gran conto la città. Era presidente dell'Opera pia di S. Paolo; amministratore un tempo fu del Regio museo industriale; poi del Regio politecnico. Della provincia era consigliere dal 1889. Alla Camera fu circondato dalla stima, dall'affetto, dalla fiducia di tutti; e la sua parola riuscì proficua ed autorevole; l'opera valevole nelle commissioni.
Nominato senatore nel 1 maggio 1889, portò fra noi la medesima attività, il medesimo valore. Studioso anche di cose militari, fu altro dei scelti dal Senato nella seduta del 19 giugno 1907 a far parte della Commissione d'inchiesta sull'esercito; e nel dicembre dello stesso anno gli venne affidato il portafoglio della guerra, che tenne sino all'aprile 1909. Rinunziatolo, tornò tutto al Senato, alla città, alla provincia. Non però il Governo del Re lo scordò. Istituita con regio decreto dell'8 luglio 1910 la Commissione per lo studio di provvedimenti amministrativi e legislativi ai telefoni, ne fu il presidente; e fra i membri d'altre commissioni d'inchiesta fu compreso.
Ogni adempimento condusse premurosamente e con rettitudine. Gli concesse onori il Re; e la nomina del 1 febbraio di quest'anno ce lo diede bene accetto vicepresidente. Ma era segnata nel destino la brevissima durata di lui in carica. Quella sedia, che teneva il bruno per la morte del vicepresidente Rattazzi, se n'è di nuovo in così breve volger di mesi ricoperta con somma nostra amarezza. (Vive approvazioni). [...]
FROLA. Consenta il Senato che io dica una breve e commossa parola in memoria di Severino Casana. L'illustre ed amato nostro Presidente ha già riassunto i fatti principali relativi all'opera di questo nostro collega, ma furono tanti e tanti i rapporti che io ebbi con lui che non posso dispensarmi in questo momento di esporre ciò che la mente ed il cuore mi suggeriscono. Amico suo e collega nella Camera dei deputati, nel Consiglio comunale e provinciale di Torino e poscia in Senato, ebbi più volte occasione di rilevare la sua opera laboriosa, onesta e disinteressata in pro della pubblica cosa; la sua opera onesta che si tradusse sempre, per lui, nel lavoro, nel lavoro continuo. La città nostra di Torino ricorda e ricorderà per molto tempo quanto egli spese per il suo vantaggio quanta opera diede per il suo incremento; e ricorderà, come ricorda questo Senato l'opera data dal Casana nelle commissioni e nelle discussioni pubbliche, in cui la sua parola era attentamente ascoltata, profondamente apprezzata. La sua morte fu da tutti compianta con sincero cordogli, nella città sua come in questo Senato, come da tutti coloro che l'amavano per la sua valentia, per la sua intelligenza e per la sua operosità.
Non aggiungo altro.
Al suo spirito vada in questo momento il nostro rimpianto, alla sua desolata famiglia il rammarico del Senato, ed anche il cordoglio del Senato giunga alla città di Torino, di cui fu tanta parte: in questo senso prego il Senato e prego l'illustre amato nostro Presidente di far pervenire le nostre condoglianze alla famiglia ed alla città di Torino. (Vive approvazioni).
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole senatore Cuzzi.
CUZZI. Conceda il Senato anche a me di associarmi alle nobili parole pronunziate dall'illustre ed onorando nostro Presidente e dal senatore Frola, a commemorazione del nostro compianto collega Casana.
Modesto successore di lui nella rappresentanza del collegio di Pallanza, che lo ebbe per cinque legislature suo amato deputato, anch'io ho potuto aver campo di rilevare, di riconoscere ed apprezzare le eccellenti doti di mente e di cuore ed il vivo suo interessamento per la nostra regione.
Dopo quanto fu di lui giustamente ricordato e meritamente affermato, io, onorevoli colleghi non ho bisogno di ritessere a voi la laboriosa ed onesta sua vita, tutta dedicata al bene del paese e delle popolazioni che così degnamente lo ebbero a rappresentante.
A nome di queste, per le quali anche dopo dimesso il mandato politico fu sempre il vigile e costante propugnatore e difensore dei loro bisogni ed interessi, anche in questa occasione mando alla memoria venerata del senatore Casana, un saluto sincero, cordiale e reverente e mi associo alla proposta già fatta perché dall'illustre nostro Presidente venga spedito alla famiglia Casana nonché al capoluogo del collegio che ancora oggi lo rimpiange, un telegramma esprimente le vive condoglianze del Senato. (Approvazioni vivissime).[...]
SPINGARDI, ministro della guerra. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SPINGARDI, ministro della guerra. Il collega ministro degli affari esteri ha già espresso il sentimento del governo verso gli illustri senatori testé commemorati [...]
Della vita del senatore Severino Casana, di cui è si recente la dolorosa perdita, permetta il Senato, il quale ben rammenta le attive e feconde opere di lui, che io in special modo ricordi il periodo in cui egli tenne il governo dell'esercito, al quale dedicò le più intelligenti ed amorose cure, dando mirabile esempio dei nobili intendimenti e degli alti concetti a cui egli ispirava la benemerita opera sua.
Per me, che ebbi l'insigne onore di succedergli nell'alto ufficio, è anche più sentito e doveroso il memore omaggio, in quanto dell'opera sua io seguii le tracce, in quanto di essa nell'esercito rimane e rimarrà vivo il grato ricordo.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,27 novembre 1912.