senato.it | archivio storico

CARNAZZA PUGLISI Giuseppe

24 maggio 1834 - 07 gennaio 1910 Nominato il 14 giugno 1900 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi! A noi, durante la sospensione delle nostre sedute, i danni ha recati la morte. Abbiamo perduti amatissimi colleghi, i senatori Carnazza Puglisi, Rossi Giuseppe, Ricciuti Ferrari.
Poco dopo il meriggio del 7 gennaio Catania fu immersa nel duolo dal correr che fece la dolorosa notizia della improvvisa morte del collega nostro, l'avvocato professore Giuseppe Carnazza Puglisi. Le gramaglie vestirono il comune, l'università, gli uffici giudiziari, circoli e società. Il consiglio dell'ordine degli avvocati, dando l'annunzio del pianto del foro, espresse quale insigne maestro delle discipline giuridiche fosse mancato, quanto chiaro in curia. Generale fu il cordoglio, ed anche gli avversari politici dell'estinto si condolsero. A tutti era stato amabile della persona, pregiato de' meriti cittadini. Dal padre Gabriello ebbe inspirati l'amor patrio, i sensi liberali, e di libertà la misura; insegnato il nobile carattere, la rigidezza del dovere, la guida dell'azione a morale ed a giustizia, fuor di cui non ha utilità sociale né grandezza di stato. Diciottenne nel 1852, essendo in Catania di passaggio Ferdinando II, ardì farglisi innanzi a perorare per l'esule genitore. Promise e non mantenne il despota abbietto; ebbe disinganno la pietà figliale; durò l'esilio fino al 1860 ad onore dell'esule. Salì Giuseppe Carnazza la cattedra a venticinque anni in quell'università catanese, nella quale divenne e finì commendato professore ordinario di diritto commerciale e fu più anni degno rettore. L'attività scientifica diede a riviste e raccolte di giurisprudenza. Nell'avvocatura emerse il forbito eloquio, la stringente dialettica, l'acuta indagine. Nel comune corrispose alla fiducia de' concittadini, consigliere più volte e sindaco specchiatissimo. Deputato di Noto e di Modica al Parlamento per tre legislature, sorteggiato, preferì la sua cattedra. Lo acquistò il Senato per nomina del 14 giugno 1900. In ambe le Camere fu altamente apprezzato il sapere, che pose nell'opera: l'ascoltammo l'ultima volta sul bilancio dell'agricoltura: ne soffre ora il Senato la perdita amaramente. (Bene). [...]
SONNINO SIDNEY, presidente del Consiglio, ministro dell'interno.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
SONNINO SIDNEY, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. A nome del Governo, mi associo con animo addolorato alle nobili parole espresse dal Presidente in memoria dei senatori Carnazza-Puglisi, [...]
ARCOLEO.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
ARCOLEO. Con l'animo commosso debbo aggiungere alle eloquenti e meste parole dell'illustre Presidente del Senato, a cui aderì il presidente del Consiglio, in nome della mia provincia, l'amaro rimpianto per la perdita del senatore Giuseppe Carnazza-Puglisi che illustrò, per singolare ingegno e dottrina, l'Università, il Foro, i due rami del Parlamento. (Bene).
Educato fin da giovinetto al patriottismo che fu eredità di famiglia, non si smentì giammai nell'esercizio dei pubblici uffici, e percorse molte riforme nella legislazione commerciale.
Mi associo pertanto al lutto della famiglia e di Catania. [...]
TODARO.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
TODARO. Mi associo alle nobili parole pronunciate dal Presidente ed a quelle espresse così eloquentemente dal nostro egregio collega senatore Arcoleo, per la morte del senatore Carnazza-Puglisi [...]
Con la morte di Carnazza-Puglisi, il Senato ha perduto un eminente giurista; [...]
Ma più di tutti è Catania, colpita dalla morte di Carnazza-Puglisi e di Angelo Majorana, che eleva la voce del rimpianto, vedendosi così orbata contemporaneamente di due de' suoi figli più prediletti.
Quindi propongo che il Senato invii un telegramma al sindaco di Catania onde esprimere il proprio cordoglio per la perdita di questi due suoi eminenti cittadini; e nel tempo stesso che il Senato invii pure un telegramma alle rispettive famiglie dei due defunti, per esprimere anche a ciascuna di esse il rammarico del Senato. (Benissimo).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 22 febbraio 1910.