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CANZI Luigi

29 settembre 1839 - 19 novembre 1922 Nominato il 26 gennaio 1910 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Un nuovo lutto ho il dolore di annunziarvi. Il senatore Luigi Canzi si è spento ieri in Milano dove era nato il 29 settembre 1839.
Appartenente a ricca famiglia di patrioti ed educato ai più nobili sensi di italianità, nel 1866 con giovanile entusiasmo indossò la camicia garibaldina e partecipò da valoroso alla campagna per l'unità nazionale.
Di animo nobilissimo e nutrito di severi studi, ad una vita comoda preferì una esistenza di lavoro e si consacrò interamente all'incremento dell'agricoltura e delle industrie. Viaggiò lungamente, specie nell'estremo Oriente, e dall'esperienza fatta nei suoi viaggi fu non poco avvantaggiata in Lombardia l'industria della seta.
D'ingegno vivacissimo e molto competente nelle questioni industriali e commerciali, egli non poteva rimanere estraneo alla vita pubblica e, mentre fece parte di varie amministrazioni comunali milanesi e fu consigliere provinciale di Milano, fin dal 1876 fu inviato alla Camera dei deputati quale rappresentante del collegio di Cuggiono. E, convinto liberale, in Parlamento si affermò subito nella energica e intelligente difesa dei più vitali interessi del paese, suscitando le più vive simpatie dei colleghi per la prontezza e profondità delle sue vedute, per l'equilibrio dei suoi giudizi, per la modestia e mitezza del suo carattere.
Fece parte di molte ed importanti commissioni e innumerevoli sono i suoi discorsi nell'interesse sopra tutto dell'agricoltura e del commercio, sia nel Regno che nelle Colonie, come alle discussioni dei bilanci e di materia finanziaria raramente mancò la sua preziosa partecipazione.
Nella Camera dei deputati sedette lungo tempo: rappresentante di Cuggiono fino al 1882, dopo l'allargamento dei collegi elettorali per la sostituzione dello scrutinio di lista a quello uninominale, egli fu per la XV e XVI legislatura fra i rappresentanti del collegio di Milano.
E nel 1888, quando dubitò di non godere più la fiducia dei suoi elettori per dissensi sorti circa la questione del protezionismo, obbedendo ad uno squisito senso di correttezza politica, egli non tardò a dimettersi; ma, poco dopo, veniva rieletto a grande maggioranza per il collegio di Busto Arsizio e come tale restò alla Camera per la XVIII e la XIX legislatura.
Il 26 gennaio 1910 fu nominato senatore ed anche in Senato, fino a quando glielo permise la tarda età, prestò opera assidua, prendendo parte a varie discussioni in materia di finanza.
Con Luigi Canzi scompare una fervida ed operosa esistenza, animata da un sincero amore per il paese e da una fiducia incrollabile nelle fortune di esso.
Con sentimento di vivo dolore mandiamo alla memoria del caro estinto un reverente saluto e alla famiglia le espressioni del nostro cordoglio. (Benissimo).
DE CAPITANI, ministro dell'agricoltura. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE CAPITANI, ministro dell'agricoltura.Il Governo si associa alle parole del'illustre Presidente in commemorazione del senatore Luigi Canzi.
Mi si permetta che, come milanese, io mandi un tributo di reverenza al concittadino che illustrò Milano e l'Italia. Le doti di Luigi Canzi che patriota, come amministratore, come uomo politico furono già lucidamente riassunte. Io potrò dire che Milano lo amava come uno dei suoi più preclari figli. Alla sua venerata memoria va l'ossequio nostro imperituro.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 20 novembre 1922.