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CANTANI Arnaldo

14 febbraio 1837 - 30 aprile 1893 Nominato il 26 gennaio 1889 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Estero

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Marco Tabarrini, Vicepresidente

Signori senatori! Anche il breve periodo di tempo che trascorse dall'ultima adunanza del Senato, fu contristato dalla perdita dolorosa di quattro nostri colleghi: il commendatore Tommaso Martini, il conte Enrico Fossombroni, il prof. Arnaldo Cantani, il prof. Antonio Ciccone. [...]
Col professore Arnaldo Cantani si spense una delle glorie scientifiche più incontestate del nostro paese, uno degli ingegni eletti che nello insegnamento sanno rimettere la scienza nella via della verità.
Il Cantani era nato a Kainspach nella Provincia di Praga da padre italiano il 14 di febbraio del 1837. Fece gli studi nell'Università di Praga, e ne uscì dottore in medicina e chirurgia nell'anno 1860. I suoi primi lavori gli diedero nome di ricercatore diligente ed originale dei segreti della natura, e l'amore che egli mostrava per il suo paese d'origine, del quale scriveva la lingua con forma elettissima, lo additarono al Governo italiano, come un insegnante che le scuole mediche italiane avrebbe ringiovanito con le dottrine sperimentali della scuola germanica.
Ed infatti, nel 1864, ebbe la Cattedra di materia medica nell'Università di Pavia; nel 1867 fu nominato professore di clinica medica nello spedale Maggiore di Milano; e nel 1868 andò professore e direttore della clinica medica di Napoli. Dire del nuovo indirizzo da lui dato agli studi medici, dell'efficacia del suo insegnamento, delle molte sue opere scientifiche, non sarebbe né da me, né da questo luogo.
Fra noi sono uomini versatissimi nelle scienze mediche, i quali potranno aggiungere quello che hanno di manchevole le mie parole. In me che non posso dimenticare di parlare in una Assemblea politica, come sarebbe colpevole il silenzio, così sarebbe senza autorità la lode.
Di uno degli ultimi lavori del Cantani, consentite che vi parli, perché non mi pare che ecceda la comune competenza. Questo è il volume pubblicato a Torino col titolo: Elementi di economia naturale basati sul rimboscamento.
In questo libro il tema della conservazione dei boschi è svolto in tutte le sue attinenze all'economia, all'igiene ed all'agricoltura; ed il consiglio agli italiani di volgersi alla terra come alla fonte principale della loro naturale ricchezza, non poteva essere dato con maggiore autorità, né sussidiato da maggiore apparato di ragioni. Questo libro a mio avviso, costituisce una delle benemerenze, e non l'ultima, del suo autore verso la patria.
Nel 1888 il Cantani ottenne per legge la naturalizzazione italiana, e col decreto del 26 gennaio 1889 fu nominato senatore. Rare volte lo vedemmo tra noi; ma il Senato pago del lustro che gli dava il nome del Cantani, non gli chiese mai di sottrarre agli studi il tempo che avrebbe dovuto impiegare nei nostri lavori.
Morì a Napoli il 30 di aprile ultimo, e la sua morte fu lutto per la scienza e per l'Italia. (Vive approvazioni). [...]
LACAVA, ministro di agricoltura, industria e commercio. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
LACAVA, ministro di agricoltura, industria e commercio. Il Governo si associa a quanto testé dicevano l'onorevole Presidente e gli altri senatori, per la morte dei compianti senatori Enrico Fossombroni, Tommaso Martini, Arnaldo Cantani e Antonio Ciccone. [...]
Che dire del Cantani? La sua scomparsa è lutto della scienza, come ha detto l'illustre Presidente.
Nell'ultima sua opera, che io ritengo una della più importanti e che sotto la modesta forma di un libro intitolato: Pro sylvis, dedicato al Senato ed alla Camera dei deputati, egli ha cercato di richiamare all'attenzione degli italiani sul rimboschimento, sotto il punto di vista climatico, economico ed igienico; libro che io vorrei fosse letto da tutti gli agricoltori italiani. [...]
PRESIDENTE. Il signor senatore Sprovieri ha proposto che siano inviate le condoglianze del Senato alle famiglie dei senatori defunti.
Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
(È approvata).
Le condoglianze saranno inviate alle famiglie quanto prima.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 maggio 1893.