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CANEVARO Felice Napoleone

23 giugno 1838 - 30 dicembre 1926 Nominato il 25 ottobre 1896 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Estero

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Molti e gravi lutti ci hanno colpito nel lungo intervallo dei nostri lavori. [...]
Il 30 dicembre spegnevasi in Venezia il conte Felice Napoleone Canevaro che era nato a Lima nel Perù il 7 luglio 1838 da famiglia ligure.
Discendente da una forte stirpe di marinai egli ne aveva ereditato le più belle qualità, onde ancora adolescente con entusiasmo iniziava i corsi della Regia scuola di marina uscendone guardiamarina nel 1855. Fu la sua carriera brillantissima, ché si fece subito apprezzare per la valentia e per il coraggio. Nel 1860 era già luogotenente di vascello e, rapidamente salendo i vari gradi, nel 1887 a 49 anni raggiungeva quello di contrammiraglio e nel 1893 quello di viceammiraglio lasciando poi il servizio nel 1896.
Molto si distinse nelle campagne di guerra dal 1859 al 1866 e più volte fu decorato al valore. Ricorderò di lui particolarmente lo strenuo contegno tenuto nella difficile giornata di Lissa a fianco dell'ammiraglio Riboty quale capo di Stato maggiore, onde si guadagnò una medaglia d'argento, e la condotta serbata nei fatti d'armi di Gaeta e Messina per cui fu nominato cavaliere nell'Ordine militare di Savoia.
Né solo in guerra si segnalò altamente, ché più tardi si rendeva benemerito della salute pubblica nel doloroso periodo dell'epidemia colerica del 1884, conseguendo una medaglia d'argento al valor civile, e d'altra parte con le navi affidate al suo comando effettuava coraggiose imprese nei più lontani mari superando difficilissime condizioni di navigazione e tenendo sempre alto l'onore ed il prestigio del nome italiano. Aveva conseguito anche all'estero la più alta reputazione, sicché nel 1896, quando le Potenze europee decisero l'intervento a Candia per porre fine ai gravi torbidi dell'isola, a lui venne affidato il comando delle forse navali riunite e in tale alto e difficilissimo ufficio, e poi anche più tardi quale ministro degli esteri, il suo contegno fermo e risoluto, l'azione sua intelligente, giusta e piena di tatto, valsero a far superare un periodo tragico e a risparmiare all'isola gli eccessi della reazione ottomana, onde una delle più belle e nobili pagine di storia fu aggiunta al nostro paese.
Il conte Canevaro entrò presto nella vita pubblica. Rappresentò alla Camera dei deputati il collegio di Genova per tre legislature, dalla 15ª alla 17ª e il 25 ottobre 1896 fu nominato senatore, chiamato poi al Governo nel giugno 1898, prima a reggere il Ministero della marina nel gabinetto di Rudinì e un mese dopo quello degli esteri nel gabinetto Pelloux ove restò per un anno. Maggior prova non poteva avere dell'alto prestigio e della autorità acquistata nell'opera svolta a Candia, della cui sorte continuò ad occuparsi propugnando ed ottenendo la soluzione più equa di ogni questione.
Ai lavori parlamentari partecipò assiduamente, almeno fin quando l'età glielo permise. Soprattutto in Senato fu spesso in commissioni permanenti e speciali sui singoli disegni di legge dettando non poche relazioni, e con amore si occupò sempre delle questioni riflettenti la nostra marina ad esse portando il contributo della sua alta competenza.
Il conte Canevaro non fu soltanto un patriota ed una fulgida figura di marinaio: in lui la generosità dell'animo non aveva confini come la modestia; e lo attestano le innumerevoli opere di carità in cui silenziosamente egli spendeva il cospicuo censo di cui era fornito; in lui era profondo il culto degli affetti famigliari onde non la tarda età aveva attenuato il vigore del corpo e dell'intelletto, ma l'acerbo dolore per la recente immatura perdita del figliolo ne aveva scosso la indomita fibra.
Il Senato si inchina reverente dinanzi a questa nobile figura di italiano e manda un commosso saluto alla memoria di lui porgendo alla famiglia le più vive condoglianze. (Bene).
FEDERZONI, ministro delle colonie. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERZONI, ministro delle colonie. Il Governo aggiunge una sua parola di reverente compianto alla celebrazione dei senatori defunti, nobilmente fatta dall'illustre Presidente di questa Assemblea. [...]
Devo particolarmente menzionare anche Felice Canevaro, strenuo marinaio di Gaeta e di Lissa, ministro degli affari esteri, che, se nell'opera sua non ebbe fortuna pari alla nobiltà delle intenzioni, lasciò una traccia splendida del suo valore di fede e di competenza.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,28 marzo 1927.