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CANEVA Carlo

22 aprile 1845 - 25 settembre 1922 Nominato il 17 marzo 1912 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Friuli-Venezia Giulia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Nel riprendere i nostri lavori, inviamo anzitutto un mesto pensiero ai cari colleghi scomparsi durante il periodo delle vacanze parlamentari. [...]
Un collega insigne nelle armi, Carlo Caneva, dopo lunga infermità che da tempo ne aveva scossa la fibra, cessò di vivere in Roma il 25 settembre.
Nato in Udine il 22 aprile 1845, si avviò con passione nella carriera militare e, presi i primi gradi fuori d'Italia, nel 1867 lo avemmo sottotenente della nostra artiglieria.
La scuola d'applicazione e poi la scuola superiore di guerra che entrambe frequentò con amore, approfondirono e completarono in lui la conoscenza delle discipline militari e il lungo tempo in cui poi rimase addetto allo Stato maggiore gli fece acquistare una assoluta padronanza dell'organizzazione dei servizi.
Rapida e brillante fu la sua ascesa ai più alti gradi dell'esercito: capitano nel 1875, colonnello nel 1895, fu all'indomani di Adua comandato nella colonia, dove seppe riorganizzare con rara abilità i nostri battaglioni eritrei, portandoli a quel grado di disciplina e di ardimento che destano oggi l'ammirazione universale. In quell'occasione resse interinalmente anche la colonia e nel 1897 a giusto riconoscimento della saggia opera esplicata si ebbe la promozione a maggior generale e la nomina a comandante della Brigata Re. Ritornato in Italia nel 1898, dopo brevi anni, promosso tenente generale, aveva il comando della divisione militare di Palermo e successivamente di Messina e di Verona. Nel 1909 gli fu affidato il comando del VII corpo d'Armata e poi del III e poco dopo era designato per l'eventuale comando d'un'Armata in guerra.
La sua partecipazione alle grandi manovre del cinquantenario in Piemonte dimostrò che egli possedeva il sicuro intuito dello stratega e tutte le doti per il comando d'un esercito in guerra. E poco dopo, quando le difficoltà della spedizione in Libia reclamarono un duce di eccezionali qualità, il nome di Carlo Caneva apparve arra sicura di successo delle nostre armi.
Mentr'era ancora in Libia, il 17 marzo 1912 veniva nominato senatore e ritornato in Italia otteneva poco dopo la promozione a generale d'esercito.
All'ultima guerra egli, che avrebbe potuto portare con la sua esperienza un prezioso contributo all'organizzazione dei mezzi bellici, non poté direttamente partecipare per l'età avanzata; ma alla patria egli dette quanto aveva di più caro, l'unico suo figlio che, ufficiale aviatore, cadde da eroe nel 1916 in un audace volo nel cielo di Trento.
Numerosi incarichi di fiducia furono al Caneva affidati: commissario militare per le ferrovie nel 1884, più tardi, nel 1904, veniva nominato membro della Commissione per l'esame delle proposte di ricompensa al valore militare, e, all'indomani di Caporetto, pur affranto dal dolore della perdita del figlio, egli non si sottraeva all'ingrato e delicatissimo compito di presiedere la Commissione d'inchiesta.
In Senato Carlo Caneva spiegò opera assidua: si occupò sopratutto di varie questioni militari con l'abituale competenza e lucidità di pensiero; ma negli ultimi tempi la sua mal ferma salute lo tenne lontano da noi.
Carlo Caneva fu un mirabile esempio di devozione al dovere e di virtù militari e noi con vivo dolore lo vediamo scomparire.
Vada il nostro pensiero commosso e reverente alla memoria di lui, e alla sua diletta consorte l'espressione del nostro vivo cordoglio. (Bene). [...]
FEDERZONI, ministro delle colonie.Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERZONI, ministro delle colonie.[...]
Rammento, con gratitudine ed ammirazione, il nome di Carlo Caneva, alla memoria del quale desidero, come ministro delle colonie, rivolgere un particolare saluto in quanto il suo nome onorando resterà perpetuamente associato, nella storia delle nostre imprese coloniali a ricordo della conquista della Libia.
Alla memoria di tutti cotesti uomini savi e insigni, che furono onore di questa Assemblea, il Governo rivolge il suo omaggio e compianto. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 novembre 1922.