senato.it | archivio storico

CANESTRI Pellegrino

24 gennaio 1801 - 05 gennaio 1877 Nominato il 13 marzo 1864 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Emilia-Romagna

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazione
Sebastiano Tecchio, Presidente

Signori Senatori!
Il 27 dicembre dell'anno decorso ho adempito, secondo che per me si è potuto, il pietoso dovere di commemorarvi il nome e i fasti di otto Colleghi, che, nell'intervallo dall'ultima tornata del 26 luglio, erano stati rapiti all'affetto, alla stima di tutti noi.
Avevo allora sperato che non mi arriverebbe più la occasione di rinnovare simili uffici, tanto gravi al mio cuore.
Ma quella speranza non trovò grazia davanti a Lui, che tiene in mano la vita e sì degli oscuri e dei celebri, e sì dei pusilli e dei forti.
Or ecco, nel giro di appena un mese, discendere nel sepolcro altri sette dei valentuomini, scritti nell'Albo di questa Assemblea.
Erano: Canestri-Trotti conte Pellegrino; nato a Forlì il 24 gennaio 1801; Senatore dal 13 marzo 1864 [...].
Rendevano l'ultimo spirito:
il conte Canestri in Forlì, addì 5 gennaio 1877 [...]. Dirò di ciascuno mestamente, sinceramente.
Il conte Pellegrino Canestri Trotti, di cospicuo casato, sin dalla sua giovinezza si mescolò alla Carboneria, la più memorabile delle sètte che, dopo i capitoli di Vienna, cospiravano per la libertà dell'Italia e la indipendenza dallo straniero.
Aiutava, non senza gravi pericoli, i primi conati dei Carbonari; e, comechè quelli fallissero, sempre rimase di parte liberale.
Vennero le speranze del 1848; ed egli, il conte Pellegrino, con alte prove di zelo e di ardimento, si studiò di menarle a buon porto.
Visse di continuo nella nativa Forlì: fu quivi chiamato ai più ragguardevoli uffici; specie a quello di Sindaco.
È precipuo suo merito la fondazione di quella Cassa di risparmio, al qual, sebbene non abbia avuto costanti i favori della fortuna, tuttavia si mantiene, utile alla città ed al contado [...].
Quando ripenso che sì corta è la vita quaggiù, e tanto è ingorda delle salme nostre la fossa, parmi udire una voce che mi grida alla mente ed al cuore: presta i tuoi servigi alla patria oggi stesso; forse, se tu aspetti domani, non li potrai prestare mai più!
(Vivi segni d'approvazione - Alcuni Senatori si recano a stringere la mano al Presidente).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 febbraio 1909.