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CAMPOSTRINI Giovanni Antonio

25 aprile 1862 - 06 novembre 1927 Nominato il 03 ottobre 1920 per la categoria 16 - I membri dei Consigli di divisione dopo tre elezioni alla loro presidenza provenienza Veneto

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Durante le vacanze parlamentari lutti dolorosi ci hanno colpito. [...]
Il 6 novembre quasi improvvisamente spegnevasi in Pedemonte il conte ingegnere Giovanni Antonio Campostrini che era nato in Verona il 25 aprile 1862.
Cultore appassionato delle discipline matematiche si laureò giovanissimo in ingegneria nell'Università di Torino e si dedicò quindi con competenza e fervido amore all'esercizio della professione, svolgendo la sua attività per più di un ventennio e facendosi assai apprezzare in ogni campo.
Direttore dapprima di importanti lavori ferroviari nella Provincia di Verona, volle quindi dedicarsi al razionale miglioramento delle sue proprietà agricole, curando sopra tutto lo sviluppo della irrigazione ed applicando criteri moderni ed efficaci nelle culture dei campi, seguito poi con passione da altri agricoltori, cosicché l'alto agro Veronese si avvantaggiò non poco dall'utilissimo esempio.
Le sue rare doti di mente non potevano non essere altamente apprezzate e fu quindi chiamato ad importanti e numerose cariche pubbliche, sempre ricoperte con senno, intelligenza ed instancabile attività.
Fu successivamente consigliere provinciale, deputato, presidente della deputazione e poi presidente del Consiglio provinciale di Verona; ed alla sua opera illuminata, durata oltre 25 anni, la Provincia di Verona deve molte provvide iniziative.
Durante la guerra prodigò tutto se stesso, con elevato amor di patria, in favore delle opere di assistenza e di resistenza interna, e le famiglie dei combattenti, dei profughi e dei rimpatriati ancor ricordano e benedicono la sua opera tutta dedita, in quei tempi gravi e gloriosi, a porgere aiuto e conforto ed a tenere elevati gli spiriti.
Per i suoi meriti fu nominato senatore il 3 ottobre 1920 ed anche in Senato, ai cui lavori partecipò assiduamente, non tardò a farsi profondamente stimare ed amare.
La morte lo ha colto mentre ancor poteva efficacemente dare il contributo della sua intelligenza e del suo cuore ad alte opere, ma la sua nobile figura di gentiluomo e di cittadino non sarà dimenticata da quanti lo conobbero.
Porgiamo un reverente saluto al collega scomparso ed alla sua desolata famiglia le commosse espressioni del nostro vivo cordoglio. (Bene).
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. In nome del Governo dichiaro di associarmi alle nobili parole di compianto pronunciate dal Presidente per la scomparsa degli illustri membri di questa Assemblea.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,6 dicembre 1927.