senato.it | archivio storico

CABELLA Cesare

02 febbraio 1807 - 02 aprile 1888 Nominato il 06 febbraio 1870 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Liguria

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Marco Tabarrini, Vicepresidente

Riprendendo il Senato il corso delle sue adunanze ordinarie, primo dovere della Presidenza si è di commemorare i colleghi defunti in questo ultimo intervallo.
Noi abbiamo perduto i senatori conte Giustinian, Cesare Cabella ed [...], e sopra ciascuno di essi dirò brevi parole di compianto e di lode meritata. [...]
Cesare Cabella nacque nel 1807 a Genova, ove, compiuti gli studi di giurisprudenza, ottenne ben presto fama di valente avvocato. Caduto in sospetto della polizia nel 1835 per avere generosamente sostenuto la difesa di cospiratori politici, dovette esulare. Mutate le sorti del suo paese nel 1848, rimpatriò e gli venne tosto conferito il mandato di rappresentante alla Camera dei deputati, prima del collegio di Voltri e poscia di uno dei collegi di Genova, mandato che gli fu confermato per sette legislature successive e che egli adempì con attività assidua, intelligente, degna del maggior encomio. Chiamato nel 1870 a far parte di quest'alta Assemblea, egli vi portò la parola sua eloquente ed illuminata, particolarmente nelle materie giuridiche e commerciali, nelle quali era versatissimo. Anche il Governo si giovò dell'opera sua efficace chiamandolo nella Giunta per il coordinamento delle disposizioni dei codici del nuovo Regno italiano, e per le modificazioni al Codice di commercio.
Godeva meritatamente estimazione e fiducia illimitata nella sua città nativa, dove fu sempre consigliere provinciale e comunale, e nell'Ateneo genovese nel quale fu professore benemerito di giurisprudenza e rettore per lunghi anni.
Cesare Cabella, illustre avanzo di quella schiera di patriotti che prepararono la via al nazionale riscatto, chiudeva la sua lunga, operosa esistenza il 2 di aprile scorso, in Genova, ove ebbe splendidi funerali, ai quali partecipò ogni ordine di cittadini. [...]
GRIMALDI, ministro di agricoltura, industria e commercio.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
GRIMALDI, ministro di agricoltura, industria e commercio.In nome del Governo mi associo alle parole di compianto pronunziate dall'egregio Presidente e da altri onorevoli senatori in memoria dei tre illustri personaggi, che facevano parte di questo illustre consesso.
Il Governo non può non deplorare, insieme a voi, che si assottigli sempre più la falange degli egregi uomini e provati patriotti dei quali abbonda quest'alta Assemblea.
VERGA C. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
VERGA C. Io proporrei che le condoglianze fossero estese anche alla vedova del senatore Giustinian ed alla vedova del senatore Cabella.
PIERANTONI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha la parola.
PIERANTONI. Non avendo cognizione se le illustri donne degli altri due colleghi erano sopravviventi ai mariti non feci una proposta generale; ringrazio quindi l'onorevole senatore Verga di avere estesa la mia proposta.
PRESIDENTE. Le condoglianze a nome del Senato saranno rivolte alle vedove dei compianti senatori. Faccio peraltro osservare che le condoglianze, secondo l'uso, furono inviate alle famiglie degli illustri defunti appena ricevuto l'annunzio della morte dei tre senatori.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 aprile 1888.