BUTTINI Carlo
22 luglio 1842 - 07 luglio 1901 Nominato il 17 novembre 1898 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza PiemonteCommemorazione
Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente
Signori senatori! [...]
Carlo Buttini morì nello scorso luglio in Saluzzo dove aveva sortito i natali, nell'età di soli 58 anni, ma visse abbastanza, perché il nome di lui debba essere compreso nel novero di coloro che hanno servito con onore, e bene meritato della patria. Nato di padre che appartenne al Parlamento subalpino, entrò ancor giovane, a far parte della Camera dei deputati per volontà degli elettori di Saluzzo, e sempre rieletto fino alle ultime elezioni generali, spiegò in ogni tempo una diligenza incomparabile, che congiunta alla molta dottrina, e ad una Facoltà di eloquio non comune, lo fece degno di prender posto fra i membri più distinti della Camera elettiva. Il nostro Buttini soleva trattare di preferenza le questioni ferroviarie, e fu meritamente chiamato a coprire la carica di segretario generale nel Ministero dei lavori pubblici, che tenne egregiamente.
Ad esso, ed alla sua insistenza va debitrice in principal modo la Provincia di Cuneo, se trovasi attraversata da una rete di ferrovie secondarie che nessun'altra provincia possede in ragion di numero, ed il Buttini appartenne a quel gruppo di deputati, i quali tanto si adoperarono che giunsero ad ottenere una cospicua riduzione sulla quota addebitata alle provincie chiamate a concorrere nella spesa di costruzione delle ferrovie contemplate dalla legge del 1879, col guadagno di un duecentomila lire per la Provincia di Cuneo. Sembra però che questi benefizi resi a quei luoghi non gli abbiano recato fortuna, poiché cadde nelle ultime elezioni generali.
Egli adunque poteva aspirare, a buon diritto, a sedere in mezzo a noi, ed è col decreto del 17 novembre 1898 che fu nominato senatore. Ed anche qui fece prova di singolare dottrina, e di una speciale attitudine agli affari! Facile e discreto oratore sovra tutto. Carlo Buttini esercitò ancora l'avvocatura con singolare perizia, e da parecchi anni teneva l'ufficio di presidente del Consiglio provinciale, che ne piange amaramente la perdita immatura.
Onore, o colleghi, onore alla memoria di quest'uomo, e trovi esso nel sepolcro quella pace che gli fu negata talvolta su questa terra, per le sue rare qualità di mente e di cuore. (Benissimo). [...]
LAMPERTICO. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
LAMPERTICO. Non sapendo dire meglio di quello che ha detto il presidente, mi associo alle parole da lui pronunciate, come certo vi si associa il Senato.
Rimane la consuetudine, sempre bella, di manifestare i nostri sentimenti alle famiglie. Però a me pare superfluo esprimere questo voto, non essendovi dubbio che il nostro Presidente lo compia, se già non lo ha prevenuto.
PRESIDENTE. Mi sento in dovere di dichiarare al collega Lampertico che vennero già inviate le condoglianze del Senato alle famiglie del senatori defunti.
COCCO-ORTU, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
COCCO-ORTU, ministro di grazia e giustizia e dei culti. In nome del Governo, mi associo alle eloquenti parole di mesto rimpianto, al tributo di omaggio reso dal nostro Presidente agli eminenti cittadini, rapiti alle arti, al foro, alla magistratura, all'esercito, alla cosa pubblica; i quali furono tutti vanto e decoro del Parlamento, onore del nome italiano. (Approvazioni).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,27 novembre 1901.