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BOTTINI Enrico

07 settembre 1835 - 11 marzo 1903 Nominato il 20 novembre 1891 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente

Signori senatori.
Anche oggi tristi notizie vi reco. [...]
Nel domani 11 marzo si spegneva in San Remo la vita di un altro collega, il prof. Enrico Bottini, nato a Stradella nel settembre 1835.
Quando morì Agostino Depretis, di lui conterraneo, gli elettori politici di Stradella conferirono al Bottini il mandato di rappresentarli nella Camera dei deputati, ma indi a breve tempo, cioè nel novembre 1891, la Maestà del Re lo elevò alla dignità di senatore.
L'egregio collega non prese molta parte ai lavori del Senato, ma raccolse meritata fama nel campo della scienza, quale professore di clinica operativa presso l'Università di Pavia, e specialmente nella qualità di chirurgo operatore, che gli procacciò onori e ricchezze.
Al collega ed allo scienziato insigne io mando in nome vostro l'estremo saluto. (Approvazioni).
DEL GIUDICE. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
DEL GIUDICE. Alla nobile commemorazione del nostro Presidente, sia concesso, a me, che fui collega per 25 anni di Enrico Bottini nell'Università di Pavia, di aggiungere una parola di rimpianto.
Il Bottini ha un titolo di speciale benemerenza verso l'Università di Pavia ed è che egli quando successe alla cattedra chirurgica al celebre Luigi Porta, seppe mantenere così splendida la cattedra e così operoso e fecondo l'istituto, alla cui direzione era preposto, da farlo considerare da tutti un degno successore di quel grande. Il Bottini seppe trasformare la clinica operativa in modo da renderla rispondente in tutto all'esigenze della scienza e della pratica, giacché appunto nel momento in cui egli saliva alla cattedra e dirigeva l'istituto clinico di Pavia, s'introducevano i nuovi metodi antisettici che tanto progresso fecero conseguire alla chirurgia.
Il Bottini nella pienezza della sua maturità ha spiegato tutta l'operosità sua nell'ateneo di Pavia, dove lasciò traccia luminosa ed esempio di attività che mi auguro non andrà perduta per i suoi successori. (Benissimo).
TODARO. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TODARO. Anch'io mi associo alle nobili parole espresse dal nostro Presidente ed a quanto ha detto testé il senatore Del Giudice per onorare la memoria di Enrico Bottini, aggiungendo soltanto questo: che egli sorse in un momento in cui la chirurgia italiana non era in grande auge come ai nostri giorni, e fu lui uno dei primi a tenere alto il decoro e l'onore di questa scienza. Sia gloria a lui ed al suo nome venerato, che lascia nella storia della chirurgia un'orma perenne di attività e di valore. (Bene). [...]
BACCELLI G., ministro di agricoltura, industria e commercio. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
BACCELLI G., ministro di agricoltura, industria e commercio. Non essendovi altri su questo banco che avrebbero potuto, assai più degnamente di me, commemorare così nobili intelletti dolorosamente estinti, io faccio plauso alle parole dell'illustre Presidente che sono state tanto alte quanto amorose. A me poi spetta di dire una parola sola per un collega che ha lasciato di sé così grande memoria, il professore Enrico Bottini, di cui ha già tracciata luminosamente la vita altro degnissimo senatore, insieme al professore Todaro.
Fortunato testimone del valore di questo insigne uomo, lo vidi sui campi della chirurgia italiana volare come aquila vola. Cuor d'oro, intelletto di primo ordine, lasciò nell'intero paese così largo rimpianto di sé, come degnamente glielo ha tributato il Senato. (Benissimo).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,18 marzo 1903.