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BORGATTI Francesco

30 maggio 1818 - 14 aprile 1885 Nominato il 15 novembre 1871 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Emilia-Romagna

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giacomo Durando, Presidente

Onorevoli colleghi! Non vi giungerà che ripetuto, il triste annunzio che mi tocca oggi di darvi della perdita gravissima del commendatore Francesco Borgatti Vicepresidente del Senato, spirato improvvisamente a Firenze nelle prime ore del 14 di questo mese.
Sarebbe superfluo di tesservi l'elogio delle sue preclare virtù e dei suoi meriti eminenti, e lo sarebbe tanto più al cospetto del Senato che ebbe campo di apprezzarli ed ammirarli da lunga mano.
Mi limiterò pertanto a brevi cenni della sua vita. Egli era nato nel maggio del 1818 a Renazzo [sic], piccola terra del Ferrarese in quel di Cento, e compiuti gli studi legali nell'Università di Bologna trasse a Roma, dove associato ai più illustri patriotti fondò il giornale La Speranza.
Apprezzatore delle doti del Borgatti, Pellegrino Rossi lo fece nominare segretario degli affari esteri nel primo Ministero laico costituito dal Governo pontificio.
Ma dopo l'occupazione francese in Roma egli si ritirò a vita privata e non se ne ritrasse che nel 1859 quando il Dittatore dell'Emilia lo chiamò al posto di consigliere nella Corte di appello di Bologna.
Nel 1860 venne eletto a rappresentante del collegio di Cento, che gli confermò il mandato nelle successive altre quattro legislature. Occupò nel febbraio del 1866 il posto di segretario generale nel Ministero di grazia e giustizia, ed il 20 giugno dello stesso anno fu innalzato alla carica di guardasigilli dalla quale si ritirò il 17 febbraio dell'anno successivo.
Dal 15 novembre 1871 faceva parte di questa alta Assemblea, dove diede prova della sua instancabile attività e copiosa dottrina, sopratutto nelle materie legali in cui era particolarmente versato e competente.
Dal 1876 in poi e per cinque consecutive sessioni occupava il posto di Vicepresidente del Senato.
Recentemente ancora, onde rimeritarlo degli importanti servigi resi al paese, S.M. il Re lo creava consigliere del Gran Magistero degli Ordini cavallereschi.
D'animo squisitamente gentile, si fece amare per la sua rara cordialità da tutti coloro che ebbero la sorte di conoscerlo e lascia una grande eredità di affetti.
Da questo seggio dove pochi giorni or sono lo sentiste dirigervi la sua parola, io so di associarmi ai sentimenti di voi tutti, mandando alla cara memoria del compianto collega un mesto saluto. [...]
MAGLIANI, ministro delle finanze. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
MAGLIANI, ministro delle finanze. In nome del Governo io mi associo alle nobili parole pronunciate testé per rimpiangere la morte di Francesco Borgatti, Vicepresidente di quest'alta Assemblea.
Forte d'animo, d'ingegno e di dottrina, il Borgatti amò la patria di quell'amore puro e disinteressato che è proprio degli spiriti eccelsi, e la servì con egual fede nei giorni delle dure prove e nelle vicende or liete ed ora affannose del nostro risorgimento. Egli lascia grande desiderio di sé alla generazione che tramonta e nobile esempio di virtù e di patriottismo a quella che sorge.
PRESIDENTE. [...]
Debbo anche informare il Senato che alla Presidenza giunsero diversi telegrammi di condoglianza per la morte del nostro collega Borgatti cioè dalla Deputazione provinciale di Ferrara, dal sindaco della stessa città e dai sindaci di Cento e Bondeno a nome dei rispettivi municipî.
Avverto pure il Senato che nella seduta di domani bisognerà procedere alla votazione per la nomina di un membro della Commissione permanente di finanze, e di un membro della Commissione di vigilanza al fondo per il culto in surrogazione del compianto nostro collega Borgatti.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 20 aprile 1885.