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BORELLI Giovanni Battista

16 agosto 1813 - 10 gennaio 1891 Nominato il 12 giugno 1881 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

A Boves, luogo di sua nascita, in età di oltre 78 anni, moriva l'11 di gennaio il senatore G.B. Borelli.
Fornito di ingegno non comune e di grande operosità, lasciò orma onorata e rimembranza grata della lunga sua vita.
Dotto medico, chirurgo valente, attese per ben quarantasei anni nell'ospedale Mauriziano di Torino all'arte salutare con cuore di filantropo. E nella città è viva ancora la memoria della rara abilità, della innovatrice arditezza, della grande fortuna onde gli ardimenti suoi erano coronati.
Deputato al Parlamento per la 7ª, 12ª e 13ª legislatura, oltrecché in vantaggio della provincia natale, partecipò con particolare amore alle dispute attinenti al pubblico insegnamento recando il frutto della sua cultura e della lunga esperienza a sussidio delle opinioni e delle aspirazioni d'una mente informata ai più larghi principii di libertà.
Nominato senatore il 12 giugno 1881, fu fino agli ultimi suoi giorni assiduo, zelantissimo dell'ufficio. Bisognoso di azione, di studio, di lavoro, di moto, pareva gli anni non pesassero sul suo robusto corpo: certo non ne avevano infiacchito l'intelletto, che serbò lucidissimo finché durogli la vita.
Aveva scritto di medicina, di chirurgia con sapienza ammirata; scriveva di letteratura, di filosofia, di storia, di politica con notevole abbondanza, con vigore e fervore giovanile.
Amante sviscerato della terra dove nacque, vi sparse a larga mano istituzioni benefiche di ogni maniera, e il nome suo sarà lungamente ricordato come la provvidenza dei poveri ed il promotore alacre di ogni sociale e civile miglioramento.
Né noi dimenticheremo lo scienziato, il filantropo, il collega, la cui morte fu da noi appresa con vivo rammarico. (Bene, bravo).
MOLESCHOTT. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
MOLESCHOTT. Signori senatori! Io desidero dire una parola di omaggio in onore del senatore Giovanni Battista Borelli, che da poco abbiamo perduto. Egli apparteneva a quella schiera di valenti, di arditi ed originali chirurghi operatori, la cui buona pianta all'Italia non è mai venuta meno. Ma era investigatore non solo nelle cose appartenenti alla chirurgia; qualsiasi questione filantropica, sociale, storica, politica alla sua mente si presentava, si erigeva in un problema al quale dedicava tutta la forza del suo pensiero, ed avendoci speso molto studio e molta riflessione, egli non taceva le sue conclusioni, le quali tante volte erano arditissime.
Egli è un uomo che ha lasciato traccia di sé, e credo che sia atto di deferenza verso voi tutti, se contribuisco, per quel che valga, a rendere quella traccia luminosa; egli ha lasciato in mezzo a noi una lacuna che ben difficilmente con tutta la nostra deferenza, con tutta la riconoscenza dei nostri ricordi, potremo colmare; e perciò rivolgo al nostro illustre Presidente un sincero e fervido ringraziamento per le parole eloquenti d'affetto, che ha voluto dedicare alla sua memoria.
CRISPI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
CRISPI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Il Governo si associa alle lodi debitamente tributate in memoria dei senatori Scorfani, Malusardi e Borelli.
La scienza e la patria hanno perduto in essi dei valorosi cittadini. [...]
Il Governo dunque sente di adempiere ad un dovere, e il Senato onorandoli compie un atto di patria.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 gennaio 1891.