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BONICELLI Giacomo

03 aprile 1861 - 05 ottobre 1930 Nominato il 03 ottobre 1920 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione.
Luigi Federzoni, Presidente

Numerose e gravi perdite hanno dolorosamente tolto all'Assemblea, durante la lunga interruzione dei suoi lavori, molti uomini che l'onoravano con la sapienza politica, col prestigio della cultura e con la devozione alla patria. Ricordare i loro nomi e le loro benemerenze, non è, per noi, ossequio a una consuetudine formale, bensì debito di affettuosa riconoscenza.
Taluni dei colleghi scomparsi trovarono in quest'Aula degno compimento di lunghe e fortunose carriere parlamentari. Combattente ardente e tenace per le nobili idealità, che illuminarono tutta la sua purissima vita, fu anche in Senato, vorrei dire, più che mai in Senato, Giacomo Bonicelli; ma la lealtà cavalleresca, il diritto e fiero carattere di quel vero figliolo della Leonessa d'Italia gli procurarono, qui come dappertutto, solamente simpatie e amicizie. La professione forense, esercitata con probità pari all'ingegno, non poteva bastare a così generosa indole. Per trent'anni egli militò appassionatamente nella vita pubblica, deputato, amministratore, uomo di governo, aperto a intendere tutti i massimi interessi della nazione, ammirato sempre per dignità e modestia di vita. Due momenti rivelarono pienamente la tempra morale di Giacomo Bonicelli: quando, scoppiata la guerra, a 54 anni, egli si arruolò volontario alpino e, raggiunto col suo glorioso battaglione l'impervio fronte dell'Adamello, vi rimase silenzioso intrepido gregario, finché non fu obbligato da una grave malattia a passare all'ospedale; e quando, avendo per vocazione di antica fede domandato in un'ora difficile di servire la bandiera del fascismo, offerse a tutti esempio raro di alacre e disinteressato fervore.
Alla memoria di coloro che la morte ci ha rapiti rivolgiamo, onorevoli colleghi, il nostro pensiero di mesto e reverente rimpianto.
MUSSOLINI, capo del Governo, primo ministro. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MUSSOLINI, capo del Governo, primo ministro. Il Governo si associa alle nobili parole commemorative pronunciate dal Presidente dell'Assemblea.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 9 dicembre 1930.