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BONELLI Luigi

08 marzo 1811 - 01 luglio 1892 Nominato il 12 giugno 1881 per la categoria 09 - I primi presidenti dei Magistrati di appello provenienza Lazio

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Un mesto esordio precedere deve ogni nostro lavoro: la commemorazione dei colleghi che da noi si dipartirono, dacché il Senato si aggiornò.
Funerea, lunga, dolorosa lista!
In Bologna, il primo giorno del luglio, spirava il senatore Luigi Bonelli. Nato addì 8 di marzo 1811 in Roma [sic], qui addottrinatosi nella legge, esercitò l'avvocatura con nome di dotto e probo. Così, quando il Governo costituzionale volle svecchiare la magistratura, darle prestigio con integri e valenti, egli, già sperimentato e per età maturo, fu assunto a giudice nel Tribunale di Forlì, correndo il marzo 1848. Promosso dalla Repubblica a vicepresidente, retrocesso dalla restaurazione, trascorsero sette anni prima che riavesse quel grado nel Tribunale di Ravenna. Di là, al principiare del 1859, tramutato a Perugia quale presidente, ai saccomanni, che fecero scempio della miseranda città per tenerla in fede al pontefice, oppose l'animo gagliardo.
Liberata l'Umbria, conseguita finalmente l'aspirazione del libero suo pensiero, dal commissario pel Re, era eletto presidente del Tribunale d'appello in Perugia stessa. Di là a Bologna, a Casale, a Parma, presidente di sezione e primo presidente di Corte d'appello; in ogni grado, dappertutto mostrò dottrina ed interezza rasente all'alterezza.
La sua natura ben temperata e non turbata da passione non avrebbe, nonché piegato, neppure compreso che alla indipendenza del magistrato potesse tentarsi offesa. Questa fu la cagione che sebbene giudicasse in tempi assai difficili, di cittadini gelosissimi del proprio diritto ed insofferenti d'ogni ombra, sempre lo proseguisse inalterato rispetto. Ed all'universale compianto fu segno la sua morte, sovratutto in quella Bologna dove aveva per ben quattordici anni presieduto la Corte e dove, cessata per l'età la degna magistratura, viveva da oltre sei in riposo meritato, venerato dalla famiglia, agli amici caro, stimato da ognuno.
Lo stesso compianto si ripercosse, degli stessi sentimenti è eco oggi la mia voce in quest'Assemblea, che lo annoverava tra i suoi da più che undici anni e sempre lo tenne in reverenza ed onore. (Bene). [...]
BONACCI, ministro di grazia e giustizia.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BONACCI, ministro di grazia e giustizia.Il Governo si associa al rimpianto del Senato espresso con sì nobili parole dall'eloquentissimo suo Presidente per le dolorose perdite degl'illustri senatori che sono stati testé commemorati.
Mi sia permesso di aggiungere una sola parola per il magistrato, per Luigi Bonelli.
Luigi Bonelli nell'avvocatura, nell'ufficio della difesa gratuita dei poveri e nella magistratura fu per ingegno, dottrina, integrità di carattere un valoroso rappresentante di quella scuola di giurisprudenza, per cui in tempi politicamente infelici Roma si serbò degna delle antiche e gloriose sue tradizioni.
Fin dai primi albori del risorgimento italiano Luigi Bonelli manifestò con fatti i suoi sentimenti patriottici e liberali, che gli meritarono censure e persecuzioni nei giorni della reazione.
Costituitosi il Regno d'Italia, per i suoi meriti fu rapidamente elevato ai più alti gradi della magistratura nei quali egli diede novelle prove della sua cultura giuridica e della sua operosità, e per esse egli ebbe l'altissimo onore di sedere in quest'Aula. È ben giusto che, ultimo premio delle sue virtù, la sua memoria abbia il compianto del Senato e della magistratura italiana. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 novembre 1892.