BOMBI Giorgio
05 luglio 1852 - 15 settembre 1939 Nominato il 30 settembre 1920 per la categoria 20 - Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria provenienza Friuli-Venezia GiuliaCommemorazione
Atti Parlamentari - Commemorazione.
Giacomo Suardo, Presidente
Ancora una volta sono chiamato a compiere l'alto e triste ufficio di richiamare alla vostra memoria stimati ed egregi Camerati che ci hanno lasciato durante la sosta dei lavori dell'Assemblea plenaria.
Se non rivedremo più le loro care figure, se non godremo più della loro affettuosa consuetudine, imperituro rimarrà nei nostri cuori il ricordo della loro nobile vista spesa in servizio della patria. [...]
Giorgio Bombi, nato a Ruda, nel Friuli Goriziano, il 5 luglio 1852, entrò in Senato nel dicembre 1920.
Fervido assertore dell'italianità della sua terra, Giorgio Bombi, ancor giovane, fu tra i membri più combattivi della società ginnastica, della Lega nazionale e degli altri sodalizi irredentisti, palesi o segreti. Consigliere della Camera di commercio, deputato provinciale, consigliere comunale, vicepodestà e, finalmente podestà, egli fu uno dei più fieri combattenti per l'irredentismo italiano, per cui venne fatto segno alle persecuzioni della polizia austriaca e, durante la guerra, deportato nel penitenziario di Gollersdorf.
Sindaco, commissario regio, podestà di Gorizia, Giorgio Bombi dedicò ogni suo sforzo al rifiorire della città, finché i suoi meriti lo chiamarono a sedere fra noi.
Egli che aveva sofferto, combattuto e sperato, fu ben degno dei tempi nuovi e certo fu per lui somma ventura di vedere l'Italia, per merito del fascismo e del suo duce, assurgere alla gloria dell'Impero. [...]
Eleviamo un commosso pensiero alla memoria dei cari Camerati scomparsi e rinnoviamo alle loro desolate famiglie l'espressione del nostro mesto cordoglio.
THAON DI REVEL, ministro delle finanze. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne avete facoltà.
THAON DI REVEL, ministro delle finanze. A nome del Governo mi associo alle parole di commosso cordoglio pronunziate dal Presidente di questa Assemblea nel commemorare i senatori recentemente defunti.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 20 dicembre 1939.