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BOCCONI Ettore

05 marzo 1871 - 17 marzo 1932 Nominato il 06 ottobre 1919 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti parlamentari-Commemorazione
Luigi Federzoni, Presidente

Un nuovo lutto ha colpito questa Assemblea con la scomparsa del nostro amato collega senatore Ettore Bocconi, che dopo lunga malattia, ha cessato di vivere ieri nella sua Milano. Egli era una delle figure più eminenti e rispettate del ceto industriale e commerciale lombardo, e poteva considerarsi il degno continuatore dell'opera grandiosa del padre, il defunto senatore Ferdinando, non solo nello sviluppo delle iniziative economiche da questo create, ma anche nell'incremento di importantissime istituzioni culturali e benefiche. Basterà ricordare l'Università commerciale Bocconi, fondata con rara munificenza dal padre per onorare la memoria dell'altro figlio Luigi, che cadde gloriosamente a Adua, e sorretta sempre da Ettore Bocconi con assiduo, sagace e inesauribile amore, fino a innalzare quell'Università al grado di un centro notevole di studi scientifici e tecnici, dal quale è stato possibile conferire un orientamento più sicuro e consapevole a tanta parte dell'attività produttiva della nazione. Egualmente generoso fu l'impulso che Ettore Bocconi diede di continuo ad ogni impresa di utilità patriottica e sociale. Durante la guerra egli istituì a sue spese in Milano l'Ospedale di Via Vittoria affidandone la gestione alla Croce rossa. Convinto della necessità d'incoraggiare fortemente la diffusione della cultura nel nostro paese, concorse in larga misura alle maggiori imprese sorte in Italia per avvicinare il pubblico al mondo del pensiero e dell'arte.
Fu un ottimo italiano che, sebbene vissuto costantemente fuori dalle competizioni politiche, servì la patria con fervida e silenziosa alacrità, con tutte le energie e con tutte le risorse delle quali poteva disporre. Per queste sue virtù, per la sua grande bontà, per la cortese finezza dell'animo, fu a tutti caro e sarà da tutti lungamente ricordato.
MUSSOLINI, capo del Governo.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MUSSOLINI, capo del Governo. Il Governo si associa alle nobili parole di rimpianto pronunciate dal Presidente della vostra Assemblea.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,17 marzo 1932.