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BIXIO Nino

02 ottobre 1821 - 16 dicembre 1873 Nominato il 06 febbraio 1870 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Liguria

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Francesco Maria Serra, Vicepresidente

Signori senatori,
Quasi che l'anno testé decorso non fosse stato già troppo fecondo di lutti per il Senato e per l'Italia, d'un altro deplorabilissimo correva vaga ed incerta voce al momento in cui era per chiudersi l'ultima nostra riunione.
Un forte dubbio agitava in quel giorno l'animo di noi tutti ed un triste presentimento angosciava i nostri cuori; ma, siccome quella voce proveniva da una plaga lontanissima, così ci ripugnava il rinunziare affatto alla speranza di più esatte e più rassicuranti notizie.
Fu per ciò che voi, o Signori, deste all'Ufficio di Presidenza un incarico condizionato che esso dovette, con suo sommo dolore, disimpegnare, appena fu positivamente accertato che l'illustre e benemerentissimo collega nostro, il generale Nino Bixio, era morto nei mari dell'estremo Oriente.
Grande sventura è questa, o Signori! Un morbo misterioso, del quale la dottrina e l'osservazione di uomini sommi studiarono invano da quasi mezzo secolo le cause vere ed i rimedii appropriati, spegneva innanzi tempo quella preziosa esistenza contro la quale nulla potettero i venti e le tempeste dell'oceano, nulla il ferro, né il piombo dei nemici della patria.
Dopo il tempo che scorse tra la conferma di quella tristissima notizia e l'odierna nostra riunione, tante e tanto meritate lodi furono dai più rispettati organi della pubblica opinione, con unanime consentimento, tributate alle virtù militari e civili del compianto nostro collega, che qualunque parola io volessi aggiungere riuscirebbe inferiore di gran lunga al merito di lui, arriverebbe sempre tardiva, e per di più superflua dopo gli elogi fattine in un altro recinto da tre eloquenti oratori.
I fatti più notevoli della vita avventurosa di Nino Bixio marinaio, soldato, generale, uomo politico, sono noti ed ammirati anche oltre monti ed oltre mare; e nell'Italia nostra, tale gli si riconosceva generalmente disinteresse, onoratezza e lealtà di carattere, che egli, esempio rarissimo fra i contemporanei, non aveva avversari ed ancor meno nemici neppur tra quelli che da lui dissentivano nelle questioni politiche.
Ben con ragione Italia tutta ne pianse la perdita immatura, ed il sentimento del dolore e della gratitudine nazionale fu rettamente interpretato, sia dalla popolosa e vivace Palermo, che gli rese non ha guari funebri e solenni onoranze, sia dall'illustre Municipio genovese che alla di lui esanime spoglia assegnò luogo distinto nella sua necropoli monumentale, e decise di dare collocamento gratuito in quel Convitto nazionale al superstite orfanello.
Che se per la famiglia dell'illustre estinto, colpita da cotanta sventura, havvi ragione di conforto, questo le verrà dalle solenni prove del compianto universale, e da quello slancio di commendabilissima generosità colla quale a di lei vantaggio cedettero i dritti loro moltissimi fra i comproprietari di quella nave stupenda, la quale, costrutta sotto la direzione, Armata per l'ardita iniziativa di Nino Bixio, e da lui comandata, salpò dai porti nazionali con auspicii cotanto lieti per l'avvenire del patrio commercio.
Fuvvi chi di Nino Bixio scrisse, e giustamente scrisse, che egli, marinaio e soldato ebbe per consegna unica ”sempre avanti”. Uomo politico, ebbe un solo partito” l'Italia”.
A me sia concesso di aggiungere che, nella eletta pleiade di uomini forti e generosi, i quali col senno e colla mano tanto cooperarono alla libertà, all'unificazione ed alla indipendenza della patria nostra, la figura di Nino Bixio splende di luce pura e vivissima.
Le ultime parole da lui morente indirizzate alla sua famiglia, agli amici, all'Italia, sono in armonia perfetta con tutti gli atti della sua vita. Esse dimostrano sino all'evidenza che egli riproduceva il patriottismo più puro e disinteressato, l'affetto maritale e paterno, e la devozione al principe, congiunti mirabilmente col valore del soldato subalpino, col coraggio imperturbabile del marinaio genovese, colla iniziativa ardita e perseverante del ligure industre.
Fortunata l'Italia, se la generazione che vien dopo di lui saprà imitarne gli esempi preclari di valore, di fede, di abnegazione e di senno politico!

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,24 febbraio 1874.