BETTONI Ludovico
01 gennaio 1829 - 22 maggio 1901 Nominato il 04 dicembre 1890 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza LombardiaCommemorazione
Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente
Signori senatori! Anche oggi compio il mesto ufficio di annunziare al Senato la perdita di un distinto collega. Il conte Ludovico Bettoni Cazzago da Brescia cessò di vivere in quella città nel giorno 22 dello scorso maggio, in età di 72 anni, dopo lunga e penosa malattia sopportata con fortezza d'animo incomparabile.
Il conte Bettoni apparteneva alla parte eletta del patriziato lombardo, che dopo il disastro di Novara serbò intera la fede nei destini d'Italia, e nei comitati insurrezionali intesi a favorire l'emigrazione dei giovani che accorrevano a schierarsi sotto le bandiere sarde, portò il suo tributo alla liberazione del bel paese dalla dominazione straniera. Laonde i suoi concittadini, fatti liberi, non tardarono a chiamarlo nei consigli del comune e della provincia, e due volte gli elettori politici di Salò lo mandarono a sedere in Parlamento, fino a che nel dicembre 1890 fu elevato alla dignità di senatore.
Di principî rigidamente conservatori, il conte Bettoni militò nobilmente nelle file del partito liberale moderato, senz'ombra di ambizioni personali, e punto sollecito di raccogliere fama ed onori, dove potesse sospettare, pur di lontano, di venir meno, con la parola o col voto, ai convincimenti dell'animo suo.
Modesto d'altronde, quale esso era, non si riteneva chiamato a prendere parte attiva alle lotte parlamentari, quantunque l'ingegno ed i buoni studi non gli facessero difetto, e fu soltanto nell'ambito della vita locale, che a lui si rivolgevano con fiducia gli sguardi de' suoi conterranei, quando avveniva ad essi di dover far capo ad un nome intemerato, che fosse vessillo al partito moderato militante di quella regione.
Però al degno patrizio non mancò l'opportunità di far prova nei pubblici uffici di quella grande operosità che in lui si era fatta natura; e basti dire che, membro del Consiglio provinciale di Brescia dal 1866 in poi, copriva ancora ed esercitava con grande amore l'ufficio di presidente del Consiglio stesso, dopo avere appartenuto lungamente a quella Deputazione provinciale, allorché morte lo incolse.
Ma il nome del conte Ludovico Bettoni andrà specialmente ricordato e benedetto dagli abitanti della sua provincia, siccome quegli che nel volgere di un terzo di secolo contribuì potentemente colla parola, e sovra tutto coll'esempio, al risveglio agricolo di quella contrada. Frutto de' suoi studi rimane una dotta relazione sulla condizione economica dei possessori di immobili nella Provincia di Brescia, che risale ad epoca lontana, e principalmente una elegante monografia che porta per titolo l'Agricoltura nei contorni del lago di Garda, che contiene molti degli insegnamenti, confortati da una pratica diuturna e sicura, che sono entrati di poi a far parte del patrimonio della scienza agronoma moderna, a quei tempi ancora poco men che negletta. Presidente di Comizi agrari, e di una Commissione provinciale per la pesca, membro di commissioni di viticoltura e di enologia, primo fra i fondatori e membro del Consiglio d'amministrazione della Regia scuola d'agricoltura Pastori in Brescia, sempre e dovunque, il conte Bettoni attese a dimostrare con l'opera e col consiglio che anche fuori dell'arena parlamentare si può servire nobilmente ed utilmente la patria.
Gentiluomo perfetto, voi lo avete conosciuto e siete tratti vieppiù a lamentarne la morte. Ma egli non avrà vissuto indarno, perché ha meritato che il suo nome, che io ricordo qui con l'affetto di collega, ottenga di essere annoverato fra i migliori ed i più intemerati cittadini che servirono efficacemente la patria. (Benissimo).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 4 giugno 1901.