senato.it | archivio storico

BENNATI Felice

06 maggio 1856 - 03 marzo 1924 Nominato il 30 settembre 1920 per la categoria 20 - Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria provenienza Estero

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Niccolò Melodia, Vicepresidente

Onorevoli senatori,
il lungo periodo di chiusura dei nostri lavori ha visto purtroppo scomparire le nobili figure di non pochi dei nostri amati colleghi che di questa Assemblea erano decoro e vanto. Ad essi rivolgiamo anzitutto il nostro memore ed accorato pensiero. [...]
Il 3 marzo un grave lutto colpiva l'Istria nobilissima, colla morte di Felice Bennati, in Capodistria, sua abituale residenza. Era nato in Pirano il 6 maggio 1856 ed educato a sentimenti patriottici, combatté fin da giovinetto strenuamente, la dura battaglia dell'irredentismo. Ancora studente, fu nel 1878 processato per alto tradimento ma, per onestà della giuria, fu assolto. Compiuti gli studi nelle Università di Vienna e Gratz, ove fu presidente del Circolo accademico italiano, e divenuto, per la sua coltura e la sua facondia, avvocato di grido in Capodistria, dedicò tutte le sue energie morali e fisiche alla difesa dei diritti nazionali. Presto la stima e l'ammirazione dei suoi concittadini lo chiamarono alle cariche pubbliche. Fu dapprima consigliere e assessore della sua città, indi deputato alla Dieta provinciale dell'Istria, presidente della Società politica istriana, e infine deputato al parlamento di Vienna; fu anche membro attivo ed influente delle più cospicue società patriottiche, come la ”Lega nazionale” e la ”Dante Alighieri”. Sempre e dovunque fu coraggioso, inflessibile difensore dell'italianità dell'Istria, denunziando ripetutamente le sopraffazioni e le violenze che contro gli italiani si commettevano, opponendosi tenacemente ad ogni compromesso con slavi e tedeschi, e capitanando le lunghe tenaci lotte per i diritti nazionali.
Scoppiata la guerra europea, poté a tempo sfuggire alle vendette del Governo austriaco, che sfogò la sua rabbia impotente facendolo processare in contumacia dai tribunali militari. Egli venne a Roma, capo riconosciuto e venerato degli emigrati istriani, iniziando un'opera meravigliosa non solo per soccorrere i profughi, ma anche per sostenere l'intervento prima, la difesa delle aspirazioni nazionali poi. E fu a Londra e a Parigi, instancabile, eloquente, pugnace. Mai, anche nelle ore più tristi, gli venne meno la fede nelle fortune della patria, nella vittoria della santa causa. Raggiunta la quale, a riconoscimento delle sue grandi benemerenze patriottiche fu nominato senatore per la 20ª categoria il 30 settembre 1920 e fu assiduo fra noi: e la sua parola risuonò in quest'Aula a lumeggiare i problemi della giustizia nella Venezia Giulia.
Scompare con Felice Bennati una purissima figura di patriota, un benemerito della lotta nazionale.
Vada alla sua memoria il nostro commosso reverente saluto, alla sua famiglia e all'Istria generosa, che lo piangono amaramente, l'espressione del nostro vivo rammarico. (Bene).
CORBINO ministro dell'economia nazionale. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CORBINO, ministro dell'economia nazionale. A nome del Governo mi associo alle nobili parole pronunciate dal nostro illustre Presidente per la commemorazione dei colleghi [...], Bennati, [...]
La semplice enumerazione di questi nomi fa passare davanti ai nostri occhi tutta una nobile successione di attività politiche, amministrative, sociali e scientifiche.
Nell'associarsi al compianto del Senato per la perdita di questi suoi componenti, il Governo si associa anche alla proposta del Presidente perché siano inviate condoglianze alle famiglie degli scomparsi. (Benissimo).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 29 maggio 1924.