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BASILE BASILE Luigi

22 marzo 1820 - 19 dicembre 1889 Nominato il 26 novembre 1884 per la categoria 12 - I consiglieri del Magistrato di cassazione e della Camera dei conti dopo cinque anni di funzioni provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori.
La morte coi suoi rigori ci ha nuovamente provati. In pochi giorni furono rapiti a quest'Assemblea i senatori Candido Zerbi e Luigi Basile. [...]
Il senatore Luigi Basile nacque in Sant'Angelo di Brolo il 22 di marzo dell'anno 1820.
A Palermo studiò la legge ed a Napoli esercitò l'avvocatura con onore. Ascritto al partito liberale, fu degli strenui che apparecchiarono la liberazione dell'isola. Nel Parlamento siciliano del 1848 fece parte della Camera dei comuni, gagliardamente operoso. Lontano dal suo seggio nel giorno in cui si deliberò la decadenza di Ferdinando II, volle, già perdute le sorti della libertà, il 12 aprile 1849 aggiungere il nome suo a quelli che al bando della malvagia dinastia avevano reso favorevole il partito. Fortezza degna di ricordo, segno di quella ferma fede nella quale, fra il turbinare della politica, si ritemprano gli uomini ed i popoli.
Nel decennale esiglio a Marsiglia, a Genova, a Nizza coi pertinaci propositi ed il retto operare vinse gli sdegni della fortuna.
Libera la Sicilia nel 1860, la dittatura lo assunse ad alto ufficio nella nuova magistratura.
Deputato al Parlamento dal collegio di Naso per la 8° e 9° legislatura, consigliere di appello e via via di cassazione e di Stato e senatore, Luigi Basile, al pubblico interesse intese sempre con decoro, con integrità, con ardore.
Violento morbo lo colse ai 16 di dicembre, nel mattino del successivo giorno 19 il cuore del patriotta aveva cessato di battere.
Così si assottigliano sempre di più, ahi!, troppo rapidamente, le file di quelli che, negli impeti del 1848 e nelle espiazioni che seguirono, maturarono il riscatto della patria. Generazione che gli avvenire, spregiudicati estimatori, misureranno tutta quanta alla stregua della grande opera compiuta; ed al cui precipitoso tramonto la mente si arresta piena di mestizia, inchinandosi al dipartirsi da noi di ogni invitto che le appartenne. (Bene).
MIRAGLIA. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
MIRAGLIA. Non si può aggiungere parola alla bella ed elegante commemorazione che l'onorevolissimo nostro signor Presidente ha fatto del senatore Basile.
Sia però a me permesso di aggiungere, che l'ho conosciuto da molti anni come magistrato indipendente e che reggeva la giustizia con integrità d'animo. Nella Corte di appello di Roma diede prova della sua valentia e nella Corte di cassazione, che ho l'onore di presiedere fino dalla sua istituzione, ho avuto a collega il Basile, il quale non risparmiò cure per la retta amministrazione della giustizia, e dobbiamo tutti conservargliene gratitudine.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il presidente del Consiglio.
CRISPI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Il Governo si associa alle meritate lodi dei due senatori defunti Candido Zerbi e Luigi Basile, avendo entrambi onorato la patria e l'alto consesso al quale appartennero.
Luigi Basile lo conobbi fino dall'infanzia in Napoli all'epoca del risveglio patriottico che preparò le giornate di gennaio 1848; egli fu fra i più caldi e solerti che si adoperarono per la redenzione della patria.
L'ebbi compagno nella Camera dei comuni, ed alla Camera dei deputati poi, avvenuta che fu la costituzione del Regno d'Italia.
Alla Camera, al Senato, alla Cassazione, al Consiglio di Stato, vi compié sempre sapientemente il suo dovere.
Mi associo quindi alle parole pronunciate dal nostro Presidente, e deploro vivamente una morte immatura che nessuno si attendeva.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 dicembre 1889.